Girovagando per il mondo

Tsingy di Bemaraha, la foresta di pietra del Madagascar

Tsingy di Bemaraha era tra i parchi che volevo assolutamente vedere in occasione del mio viaggio in Madagascar. Formazioni di roccia calcarea dalla strana forma a pinnacolo, immersi in una natura rigogliosa. Un labirinto impenetrabile che assomiglia ad una foresta di pietra con un numero incredibile di guglie che escono dal terreno.

La parola Tsingy, ci spiega la guida locale che ci accompagna nella visita, deriva dal modo di camminare in punta di piedi adottato dall’antica popolazione che abitava questi luoghi che consentiva loro di non procurarsi i tagli provocati dalle pietre che formano gli Tsingy, affilate come lame.

Come raggiungere il Parco

Raggiungere il Parco di Bemaraha non è certo impresa semplice.

Un percorso avventuroso che dalla città di Morondava conduce al villaggio di Bekopaka, base di accesso agli Tsingy. Circa duecento chilometri di piste sconnesse e polverose. Due fiumi, lo Tsiribihina e il Manambolo, da attraversare a bordo di rudimentali chiatte formate da due barche unite tra loro da assi di legno sulle quali far salire i fuoristrada. Un’esperienza meravigliosa che vale, da sola, il viaggio in Madagascar.

Madagascar parchi
Navigazione sul fiume Tsiribihina

Alla scoperta degli Tsingy

Il Parco di Bemaraha ospita due aree dove poter ammirare le particolari formazioni: i Grandi e i Piccoli Tsingy. Noi ovviamente li abbiamo visitate entrambe.

I Grandi Tsingy

Dedichiamo la mattinata alla visita della parte più significativa del Parco, i Grandi Tsingy.

Per raggiungerli percorriamo una strada, anche questa sterrata, trasformata in fango scivoloso dalla pioggia della notte precedente. Le condizioni della pista mettono a dura prova le abilità dell’autista e le capacità del nostro fuoristrada.

Raggiunto comunque l’ingresso del Parco iniziamo la scalata. Percorriamo un primo tratto immersi nella foresta dove avvistiamo alcuni esemplari di lemuri sifaka, rettili, camaleonti e piccoli roditori.

A mano a mano che saliamo, il percorso si fa sempre più duro. Attraversiamo passaggi stretti e caverne buie; saliamo piccole scalette di ferro; percorriamo passaggi sospesi nel vuoto. Per guadagnare la vetta è necessaria l’imbracatura e i moschettoni da scalata.

Poi arriva lui, il ponte sospeso sugli Tsingy. Oscilla davanti ai miei occhi. Detesto il vuoto. “Cadere sugli alti e taglienti pinnacoli carsici non deve essere il massimo” ho pensato. Mi faccio coraggio; sguardo alto, fisso davanti a me; inizio l’attraversamento. Metto a dura prova le mie vertigini. Ma riesco nell’impresa.

Al di là del ponte, ci attende uno spettacolo paesaggistico di spettacolare bellezza; distese di punte acuminate davanti ai miei occhi. Sembrano lambire il cielo. Stupiscono per bellezza e impatto visivo.

È, questo, un percorso lungo e faticoso, anche a causa del gran caldo e dell’umidità del luogo, ma ne vale veramente la pena.

Una passeggiata avventura in perfetto stile Indiana Jones (Cosa c’è? Che cosa ci manca?).

Tsingy Madagascar parchi
Parco Nazionale degli Tsingy di Bemaraha

I Piccoli Tsingy

Dopo una breve sosta per rifocillarci in un locale di Bekopaka e scattare qualche foto agli abitanti del villaggio, partiamo per il tour pomeridiano alle piccole formazioni degli Tsingy.

Simile per la conformazione al fratello maggiore, ridotto di dimensioni ma con un labirinto dai passaggi strettissimi molto suggestivi.

Stanchi delle fatiche della giornata, raggiungiamo comunque la vetta. Lo scenario è simile a quello al quale abbiamo assistito la mattina ma meno eccitante per la vastità più ridotta.

Arriva così il momento per goderci il meritato riposo! Sdraiati in piscina con una bella birra ghiacciata, ovviamente una Three Horses Beer, la mia bionda malgascia preferita.

Leggi anche:

Per sapere di più sul Madagascar: Ufficio nazionale del turismo di Madagascar

Madagascar Tsingy parchi
Parco Nazionale degli Tsingy di Bemaraha

Nato ad Aosta, cresciuto a Livorno, maturato a Roma, adottato dalla Calabria. Blogger per hobby, ho quattro grandi passioni: i viaggi, le motociclette, le immersioni subacquee e i cani di razza boxer. Spesso le combino tra loro come gli ingredienti di un piatto gourmet. Ho viaggiato attraverso cinque continenti Europa, Asia, Africa, America e Oceania cercando (senza riuscirci) di curare la sindrome di wanderlust.

16 Comments

  1. Se prima avevo solo una vaga voglia di andare in Madagascar, ora vorrei poter essere all’aeroporto per partire! Raggiungere quel parco sarà anche stato poco “comodo” ma tutta quella splendida natura ripaga di ogni sforzo!

    • Non potevi farmi complimento migliore. Quando con un articolo riesco a “stuzzicare” il desiderio di raggiungere il posto descritto sono molto contento. Il parco è tra i posti imperdibili del Madagascar… ma te ne farò scoprire altri presto ????

  2. Ha ragione Alessia, fighissimo il ponte sospeso stile Indiana Jones! *_* Una cosa del genere (ma in scala decisamente ridotta) si trova in Alto Adige sul Renon.

  3. Hai ragione, un percorso simile da solo vale il viaggio. Mi sembrava di leggere un racconto d’avventura. Una foresta di pietra deve essere molto suggestiva da vedere, soprattutto se immersa in tanta natura. Il Madagascar raccontato da te mi piace sempre di più ???? Ciao!

    • Grazie Alessia. Si, il Parco è uno spettacolo incredibile e meraviglioso è stato il tragitto per raggiungerlo. PS non perderti la prox puntata allora 🙂

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