On The Road

Toscana in sidecar. Sulle orme del passato

Viaggiare in Toscana a bordo del mio sidecar rappresenta per me un viaggio nel viaggio, nel ricordo, nella memoria.

La Costa degli Etruschi e la Maremma del Nord sono i territori della mia fanciullezza. Ivi vissi dal 1971 al gennaio del 1976.

Grande è l’emozione che provo nel rivedere i luoghi dell’infanzia. Un’esperienza che mi riempie il cuore di gioia. Mi sento catapultato all’indietro a quei momenti spensierati come se il tempo si fosse fermato.

Fiumi di ricordi riaffiorano e inebriano la mente. La nostalgia mi assale. I luoghi sono sempre gli stessi, o quasi. Alcuni appaiono più piccoli, altri sembra di vederli per la prima volta.

Toscana: Maremma del Nord

Torre Mozza e Follonica

Scelgo Torre Mozza quale campo base del mio flashback, una località balneare a nord di Follonica. Il nome riviene dalla presenza di una torre di difesa risalente al 1500. La frequentavo da bambino. Il mare cristallino presenta una sorta di barriera protettiva che forma una piscina naturale. Proprio su quegli scogli raccoglievo ricci e patelle di mare trasformati dalle abili mani di mia madre in sughi per deliziosi primi piatti.

La vicina Follonica è una cittadina dal passato siderurgico che si è trasformata nel tempo in meta balneare della Toscana, ma non solo. Infatti, nell’area dell’ex fabbrica Ilva sono stati realizzati murales di straordinario valore.

La prima opera che scorgiamo è la coloratissima “Fuori dal tempo” di Zed1. Rappresenta un invito per ciascuno di noi a coltivare la propria curiosità e immaginazione. Una bambina è comodamente distesa su morbidi cuscini tra i rami di un albero intenta a leggere un libro. La seconda opera si intitola “Pagemaster”. Exit Enter rende omaggio al film “Pagemaster – L’avventura meravigliosa”. I tre generi letterari (antasy, horror e avventura) richiamati nel film sono illustrati da Exit Enter all’interno di altrettante finestre immaginarie dipinte sulle pareti. Infine, lo street artist Ache 77 realizza ‘La città fabbrica” dove ritrae uno degli ultimi operai dell’Ilva.

Un’altra opera che mi attrae come un magnete è la Torta Follonica. Niente a che fare con la street art! “Uno scrigno di friabile pasta frolla al burro racchiude al suo interno una gustosa crema pasticcera con uvetta sultanina e pan di Spagna, il tutto arricchito da un ingrediente segreto gelosamente custodito dalla famiglia Peggi”. Se capiti da queste parti non lasciartela sfuggire.

Massa Marittima

Raggiungiamo Piazza Garibaldi, il salotto di Massa Marittima, simbolo indiscusso di questo straordinario Borgo. È tra le più belle cittadine medievali della Toscana visitate sinora. L’edificio che domina la piazza è la Cattedrale di San Cerbone. Splendidi anche il Palazzo del Podestà, il Palazzo dei Conti Biserno e il Palazzo comunale. Ma le bellezze del borgo non si limitano alla sola piazza a forma di stella. Ad attrarre la mia attenzione un affresco che si trova al piano terra del Palazzo dell’Abbondanza dove ci sono tre vasche; un tempo principale luogo dell’approvvigionamento idrico della città. Si tratta dell’Albero della Fecondità dove dei frutti a forma di pene (si, hai capito bene) vengono contesi da numerose donne. Nella parte alta del borgo svetta la Torre del Candeliere unita al Cassero Senese tramite un maestoso arco.

Toscana: Costa degli Etruschi

Piombino

Sono frastornato. Mi sento come colui che ha perso la memoria e scruta tra ciò che lo circonda in cerca di un segnale che faccia affiorare un ricordo. Certo, di anni ne sono trascorsi molti, ma non pensavo di non ricordare gli angoli più caratteristici di Piombino come il Castello inglobato nella Fortezza Medicea, la principale opera militare difensiva che resta nella cittadina toscana.

Oppure il Palazzo dei Priori, oggi casa del Comune. Come faccio a non ricordare lo stravagante stile medievale. O ancora il complesso del Torrione e Rivellino. Eppure davanti ci sono passato molte volte per recarmi al cinema con mio padre. Questo sì che lo ricordo bene. Ci andavamo ogni settimana in sella al Califfo Rizzato di color carta da zucchero. Gli strani comportamenti della mente.

A Piazza Bovio si riaffaccia alla memoria un altro ricordo. Su questa splendida piazza protesa sul mare un bambino vestito con il costume di Arlecchino correva lanciando coriandoli in aria. Ero io in un giorno di carnevale.

E poi Salivoli, il lungomare e quella casa in Via Modigliani identica a come quando ci abitavo. Il giardinetto dei giochi, il garage dove ricoveravo la mia Graziella. Ma è tutt’intorno che è cambiato e che non riconosco più tranne lo splendido panorama sull’Isola d’Elba. Peccato non esserci capitato all’ora del tramonto.

Campiglia Marittima, Suvereto e Sassetta

Eccoci a Campiglia Marittima un borgo medioevale che vale la pena visitare. Il centro storico, arroccato su un colle, rappresenta un complesso monumentale. Antichi palazzi, stradine acciottolate, botteghe di artigiani. Più in alto di tutto i resti della Rocca di Campiglia dominano il paesaggio sottostante, dalla fertile campagna alle Isole dell’Arcipelago Toscano. 

Il delizioso borgo di Suvereto sorge su un colle della Val di Cornia. È circondato da possenti mura. Due le porte che assicuravano il passaggio: la Porta di Sotto e la Porta di Sopra. Completavano la sicurezza del borgo sei torrioni cilindrici, alcuni trasformati nel tempo in civili abitazioni. Nel centro storico spicca il Palazzo Comunale sormontato dall’antica torre della campana. Sulla parte più alta del paese svettano i ruderi della Rocca Aldobrandesca. L’origine del nome deriva dalle querce da sughero che abbondano nella zona.

Il sidecar ci porta a Sassetta, un pugno di case abbarbicate su una collina. È un piccolo borgo fatto di stradine strette e piccole piazzette, immerso in boschi di castagni. Fu feudo degli Orlandi della Sassetta che vide tra i protagonisti Giovanni detto “Nanni”, figura leggendaria che nel 1109 uccise un terribile serpente che sputava zolfo dalla bocca.

Bolgheri, l’icona toscana

Ricordo la mia prima gita scolastica a Bolgheri, ma anche le successive visite. Il suo Viale dei Cipressi è certamente un’icona toscana che fa parte dell’immaginario comune di ogni viaggiatore. Ma prima che lo diventasse era “semplicemente” il viale dei cipressi protagonista nella poesia Davanti a San Guido” di Giosue Carducci.

I cipressi che a Bólgheri alti e schietti

van da San Guido in duplice filar,

quasi in corsa giganti giovinetti

mi balzarono incontro e mi guardar.

Mi riconobbero, e – Ben torni mai –

Bisbigliaron vèr’ me co ‘l capo chino –

Perché non scendi? Perché non ristai?

Castagneto Carducci

Da piccolo non mi erano molto chiari questi versi. Avevo anche difficoltà a memorizzare la poesia. I versi iniziali invece no, questi sono ancora oggi ben saldi nella mia mente. Forse un segno premonitore.

Rileggendoli dopo questo viaggio in Toscana sembrano riguardarmi da vicino. I ricordi dell’infanzia del Poeta sono i miei ricordi, il ritornare indietro nel tempo, a quei giorni che non tornano più. La malinconia mi assale e penso a come sarebbe stata la mia vita se non fossi mai partito.

Dopo aver percorso una delle strade più iconiche del mondo raggiungiamo Castagneto Carducci, il borgo del celebre poeta italiano ove trascorse parte della sua infanzia. Qui una targa commemorativa affissa su un muro attrae la mia attenzione.

A dì 25 maggio 1563. Maria Giovanna, serva d’Antonio Bernabò di Castagneto, per piccoli furti fatti a detto suo Padrone, e Altri di detto luogo, condannata in due ore di gogna, restituzione del tolto.

Nel quindicesimo secolo, per reati particolarmente infamanti, la pena più comune era l’esposizione alla “berlina”. Ai condannati veniva applicato un collare di ferro (detto gogna) fissato ad una colonna in pietra per mezzo di una catena. La pena veniva eseguita nella piazza più importante del paese denominata Piazza del Piastrone.

Golfo di Baratti e Populonia

Il Castello degli Appiani e la Torre dell’Assunta dominano dall’alto di un promontorio lo splendido Golfo di Baratti. Da qui lo sguardo abbraccia le isole dell’Arcipelago Toscano, l’Elba, la Capraia e la Gorgona, fino a raggiungere, nelle giornate più terse, le coste della Corsica. Ed è proprio grazie a questa ampia visuale che la Torre è stata usata in passato quale mezzo di avvistamento di nemici e pirati nonché di comunicazione con le altre torri di difesa.

Li sotto si trova la spiaggia dove spesso venivo da bambino. La consideravo una spiaggia magica perché brillava sotto i raggi del sole. Ciò in quanto, i residui ferrosi dell’antica lavorazione del ferro del popolo etrusco conferiscono il caratteristico colore nero dai riflessi argentei. Ancora vedo i grani argentati di sabbia nelle mie mani.

E poi c’è la necropoli etrusca, altra meta fondamentale delle gite scolastiche dell’epoca.

Pieve Santa Luce

Dall’essere prerogativa del paesaggio provenzale, la lavanda è sempre più coltivata nel nostro Paese. Piantagioni di tutto rispetto come quelle incontrate a Pieve Santa Luce. Qui le colline si colorano di viola riportando la nostra mente ai meravigliosi scenari della Provenza. Il profumo dei fiori è intenso e splendido è lo spettacolo offerto dalle numerose farfalle che passano da un fiore all’altro, alla continua ricerca del prezioso nettare.

Il nostro viaggio in Toscana prosegue. Potrei continuare a descrivere le emozioni provate nel visitare San Miniato, San Gimignano, Volterra, il Museo Piaggio, il Giardino dei Tarocchi, Pitigliano e così via…, ma queste sono altre storie. Altri racconti di luoghi che conquistano il cuore e l’anima. Luoghi in cui ritornare e dai quali non vorrei mai andarmene.

Nato ad Aosta, cresciuto a Livorno, maturato a Roma, adottato dalla Calabria. Blogger per hobby, ho quattro grandi passioni: i viaggi, le motociclette, le immersioni subacquee e i cani di razza boxer. Spesso le combino tra loro come gli ingredienti di un piatto gourmet. Ho viaggiato attraverso cinque continenti Europa, Asia, Africa, America e Oceania cercando (senza riuscirci) di curare la sindrome di wanderlust.

8 Comments

  1. Non conoscevo la street art di Follonica e devo dire che é notevole! Grazie ancora una volta per averci fatto scoprire, attraverso il racconto e le immagini, un angolo colorato del nostro Paese! 😉

    • Grazie Alessandro; cerco sempre di assaporare ogni sfumatura dei miei viaggi dall’arte, alla natura, dalla buona cucina alla storia e alla tradizione 😉

  2. È vera la considerazione che fai, anche a me i luoghi in cui ho vissuto da bambina ora sembrano più piccoli, è una questione di prospettiva… e la nostra prospettiva di bambini era stregata e dotata di photoshop + filtro bellezza 😉
    Purtroppo anche con la consapevolezza della maturità non si è mai preparati alla vista di un paesaggio caro che il tempo ha mutato in qualcos’altro. La botta è sempre brutta, ma per fortuna non eri solo: hai condiviso ricordi e malinconia insieme i membri del tuo cerchio sacro.
    Mi piace “base del mio flashback”, immagino che per te sia stato come sfogliare un album di vecchie foto, con le foto che però si animano pagina dopo pagina. E che meraviglia anche il tuo parallelismo con i ricordi carducciani. Che dire, vi ho seguiti passo passo su Instagram in questo viaggio, molte foto le ricordavo… ma mi sono ammutolita sulla foto che tu sai 🙁 Bellissimo post, un abbraccio forte 🙂

    • È proprio quello che mi è capitato. Un vecchio album che ha preso vita. È come se avessi restaurato i ricordi che ho nella mente, come avviene per le pellicole di vecchi film. Alla malinconia dei tempi passati se ne aggiunta altra. Quanti momenti belli che abbiamo trascorso insieme. Grazie Dany ♥️

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