Il Guatemala ospitata numerosi siti archeologici Maya, alcuni sono splendidamente restaurati, altri sono ancora sommersi dalla vegetazione e ridotti per lo più ad ammassi di rovine.
La visita ai siti archeologici Maya è un’esperienza imperdibile, un vero viaggio nel tempo che ci porta ad incontrare la straordinaria civiltà conosciuta per la prima volta in Messico. Una civiltà progredita con profonde conoscenze ingegneristiche, astrologiche, matematiche ed abile nella lavorazione della pietra.
Durante il nostro viaggio in Guatemala abbiamo scelto di scoprire i siti archeologici Maya di Iximché, Quiriguá, Tikal e Yaxhá.
Siti archeologici Maya: Iximché
Prima di raggiungere i villaggi lacustri di Atitlán ci fermiamo in questo sito archeologico. Scarsa è l’affluenza turistica.
Le rovine non si presentano di straordinario interesse architettonico. La particolarità di questo luogo sta nel fatto che gli edifici vengono ancora oggi utilizzati per le cerimonie Maya. Infatti, assistiamo proprio ad un rituale condotto da un abile predicatore.
Molte le strutture individuate a Iximché tra le quali templi, palazzi e due campi per il gioco della pelota. Sono disposte su quattro grandi piazze situate lungo una cresta e protette da un profondo fossato.
Siti archeologici Maya: Quiriguá
Vicino al confine con l’Honduras si trova questo straordinario sito archeologico.
Quiriguá è conosciuta per le sue stele. I monoliti finemente scolpiti sembrano soldati che sorvegliano la Gran Plaza. Si presentano più deteriorate rispetto a quelle ammirate a Copán.
Sulle stele sono stati scolpiti testi geroglifici che descrivono gli accadimenti più importanti come per esempio eventi celesti, politici, storici. Esse documentano altresì la vita dei governanti, rappresentano la commemorazione dei principali fatti che li hanno interessati, come per esempio la nascita, il matrimonio, le vittorie in guerra. Grazie allo studio di questi testi è stato possibile ricostruire parte della storia Maya.
Qui è presente la stele più alta e meglio conservata del mondo Maya e qui fu sacrificato “18 Coniglio”, il re di Copán.
La leggendaria Tikal
Tikal è il centro del mondo Maya, la più estesa delle antiche città di questo popolo. Si trova nel Petén, la regione più settentrionale del Guatemala.
Tikal si lascia scoprire piano, piano. Percorrendo comodi sentieri tra alti alberi di mogano e di cedro visitiamo i diversi templi ed edifici che fino ad ora sono stati sottratti dalla vorace natura che qui tutto avvolge.
Di tanto in tanto, si sentono grida strazianti. Sono le scimmie urlatrici che danno fiato ai polmoni e trafiggono l’aria con i loro strilli marcando il territorio.
L’attrazione principale di questo sito archeologico Maya è sicuramente la Gran Plaza che ospita, in particolare, il Tempio del Gran Jaguar costruito in onore del Re Ah Cacao.
Ma è la vista che ammiro dalla sommità del Tempio IV, l’edificio più alto di Tikal, a farmi lasciare a bocca aperta. A contribuire a questo stato psico-fisico è la difficoltà a respirare, conseguenza naturale delle ripide rampe di scale percorse per raggiungerne la vetta.
Uno spettacolare colpo d’occhio sulla fitta foresta dalla quale si fanno largo le cime dei templi della Gran Plaza e della grande piramide del Mundo Perdido.
Siti archeologici maya: Yaxhá
In lingua Maya Yaxhá significa “acqua verde”, il colore dell’omonimo lago nei pressi del quale sorge questo meraviglioso sito archeologico.
Yaxhá ha fatto da scena al reality show televisivo “Survivor: Guatemala – The Maya Empire”, ma nonostante ciò non è diventato famoso. I turisti che visitano il Guatemala preferiscono infatti fermarsi alla vicina Tikal. Ma commettono un grave errore.
Girovagare per queste rovine senza la presenza stressante di orde di turisti è un’esperienza senz’altro unica che consiglio caldamente di fare.
Yaxhá è affascinante per lo scenografico lago che si ammira dalla sommità del Tempio, per i numerosi edifici restaurati e per la rigogliosa foresta che ospita numerosi animali tra i quali il giaguaro!
Un’altra caratteristica di Yaxhá è la presenza di grandi strade di comunicazione pavimentate, tra le quali spicca la strada che collega il lago alla città.
7 Comments
Le scimmie però non le sopporto proprio. Rischierei di litigarci sul serio mollando ad una di loro un gancio.
Tranquillo, rimangono sugli alberi lontane dai visitatori. Non sono fastidiose come quelle presenti nei templi della Thailandia; quelle sì che sono insopportabile, specie quando ti strappano dalle mani il cibo o la macchina fotografica ?
Non sapevo del programma televisivo ma solo perché “snobbato” dalle masse, Yaxhá è sicuramnete il luogo che preferisco. 😉
Anche la strada di accesso sterrata fa desistere i meno curiosi. Ma visitare un sito praticamente da soli è una splendida esperienza ?
Anche anoi son capitate queste rarissime occasioni, oraai sempre più “mitiche”. 😉
Caspita, esattamente le immagini che, da sempre, ci affascinano sui libri di scuola!
Vorrei sentire, dal vivo, una scimmia urlatrice!
Le urla delle scimmie sono tra l’inquietante e il buffo. Volevo registrarle e metterle come avviso sul telefonino ?