Il sole splende alto nel cielo, l’aria è frizzante, la vegetazione è desiderosa di esplodere dopo i torpori invernali. Una strizzatina d’occhio alla mogliettina, un fischio a Luna e siamo conseguentemente pronti. Si parte così alla scoperta dell’Abbazia di Valvisciolo e del Borgo medioevale di Sermoneta. Tra storia e gastronomia, leggende e segreti dei Templari.
L’Abbazia di Valviscolo
Con El Andador, il mio sidecar, mi dirigo verso il feudo dei Caetani, il territorio di Sermoneta, nell’agro pontino. Lì, ai piedi del Monte Corvino, si trova l’Abbazia di Valvisciolo, dedicata a Santo Stefano.
Percorro una strada poco trafficata del feudo dei Caetani, attraverso campi arati e piantagioni di kiwi. Supero il Giardino di Ninfa.
Guardo continuamente gli specchietti. Nel territorio di Sermoneta sento la presenza di qualcosa, di qualcuno. Immagino di incontrare un Cavaliere Templare che, d’incanto, mi si palesa con il suo cavallo e la sua armatura. La tradizione vuole, infatti, che questa Abbazia sia stata fondata da monaci greci, poi occupata e restaurata dai Templari che vi rimasero fino alla soppressione dell’ordine. Della loro presenza ne è testimonianza il quadrato del Santor, simbolo esoterico adottato appunto dai Templari.
L’Abbazia di Valvisciolo è ben curata. L’interno della chiesa è spoglio, in perfetto stile cistercense. Si sta celebrando un matrimonio. Di lato il bel chiostro con al centro un pozzo, fonte della vita.
Spettacolare infine la vista del feudo dei Caetani che si gode dalla terrazza antistante l’Abbazia: un’ampia veduta della campagna sottostante fino al mare all’orizzonte.
Prima di lasciare questo posto incantato, è doverosa la visita al punto vendita dei prodotti monastici. Acquistiamo due bottiglie di vino e dell’ottimo miele.
Il Borgo medioevale di Sermoneta
Cinta da mura fortificate, Sermoneta conserva ancora l’assetto urbanistico medievale: strade strette dalla pavimentazione in acciottolato e case in pietra.
Meraviglioso il Campanile di Santa Maria Assunta con bifore e elementi decorativi dai colori sgargianti.
Ma è la presenza del Castello Caetani, che si erge maestoso sulla sommità del Paese, a fare di Sermoneta una delle mete turistiche più importanti del Lazio.
Passeggiando per Sermoneta, raggiungiamo, a mio avviso, l’angolo più bello del Borgo: Via delle Scalette. Sembra un anfiteatro con alle spalle il Castello Caetani e di fronte il belvedere da dove ammiriamo il panorama sulla pianura sottostante.
Concludiamo il nostro tour enogastronomico nel feudo dei Caetani acquistando pasticceria artigianale: le crostatine di visciole tipiche della zona dei Monti Lepini la cui ricetta pare risalire al 1600.
4 Comments
Grazie, hai reso bene l’idea ……al più presto
ci faccio una capatina????
Ti piacerà sicuramente. Non dimenticarti il Giardino di Ninfa ????
Bellissima Abbazia. Ottima idea per una gita fuori porta!
..a due passi dalla Capitale 🙂