Santarcangelo di Romagna ci accoglie con una esplosione di colori e di profumi. Si sta svolgendo infatti la festa dedicata al giardinaggio e ai fiori con il concorso Balconi Fioriti.
Il fulcro della manifestazione è la centralissima Piazza Ganganelli, dove espositori provenienti da tutta Italia espongono ogni tipo di pianta. Proprio da questa piazza inizia il nostro special tour promosso da Travel365 in occasione del Blog Meeting della Community che ci fa scoprire cosa vedere a Santarcangelo di Romagna.
Il salotto di Santarcangelo di Romagna – Piazza Ganganelli
Piazza Ganganelli è il salotto del Paese. Sulla piazza affaccia il grande arco eretto dalla cittadinanza in onore di un concittadino speciale, il cardinale Lorenzo Ganganelli, in occasione della sua elezione a Papa.
Ma lo spettacolare arco è famoso anche per una curiosa fiera che si svolge nel borgo medievale. Durante la Fiera di San Martino, conosciuta come “La Festa dei Becchi” (dei caproni), sotto l’Arco Ganganelli vengono appese delle gigantesche corna. Se oscillano al passaggio delle persone, le stesse vengo sospettate di essere state, come dire, cornificate. Si, insomma, sono cornute!
Non è ben chiaro l’origine di questa strana usanza, probabilmente risalente a tradizioni di origine celtica.
Certo è che se vuoi farti schernire dai presenti puoi tentare la fortuna passando sotto l’arco in occasione della fiera. Ti avverto però… avrai ottime possibilità che le corna si muovano, atteso che la fiera si svolge nel giorno di San Martino (11 novembre), periodo nel quale il vento è solito soffiare nel cielo sopra Santarcangelo di Romagna.
La piazza ospita anche la Fontana della Pigna, una bella opera artistica nata dal genio artistico di Tonino Guerra, poeta e sceneggiatore locale.
Le grotte tufacee di Santarcangelo di Romagna
Le grotte rappresentano sicuramente la principale attrazione di Santarcangelo di Romagna.
Erroneamente definite grotte tufacee, si tratta in realtà di ipogei; gallerie e cavità sotterranee scavate dall’uomo grazie alla particolare conformazione del sottosuolo costituito da argilla e arenaria. Gli ipogei sono circa 150, perlopiù di proprietà privata e hanno costituito, e costituiscono tutt’oggi, un vero e proprio borgo nascosto.
Alberto è la guida turistica che ci accompagna nelle viscere della grotta monumentale. Guidandoci tra i cunicoli ci svela alcuni misteri che ancora avvolgono questi luoghi.
Il mondo nascosto è stato utilizzato come semplice deposito per la conservazione degli alimenti e del vino, ma anche destinato a luoghi di culto paleocristiani e basiliani. Ne costituiscono motivo di studio alcune particolari sale che hanno le forme di piccole chiese.
Alberto ci racconta anche la sua personale esperienza, storie di vita di un allora bambino. Le grotte erano luoghi di divertimento, luoghi dove procurarsi il cibo con qualche piccolo furtarello.
Ma anche luoghi della speranza. Nelle grotte, infatti, tutti gli abitanti del borgo, si rifugiavano per sfuggire ai bombardamenti durante gli anni della guerra.
Le condizioni di vita erano disperate. Le famiglie vivevano nelle nicchie realizzate lungo i cunicoli con solo una tenda a dividerne l’intimità.
Nelle grotte tufacee di Santarcangelo di Romagna faceva freddo. Il cibo scarseggiava. “Ci arrangiavamo” racconta Alberto. “Come? Topi, gatti e un po’ di erba di campo erano la base per zuppe prelibate. Un bicchiere di vino e si andava avanti”.
La Rocca Malatestiana
Percorriamo la romantica Via dell’Amore (Vicolo Amaduzzi) da dove si ammira un bel panorama sul centro medioevale fino a scorgere sullo sfondo il blu del Mare Adriatico.
Raggiungiamo così un altro simbolo di Santarcangelo di Romagna, la bella e imponente Rocca, baluardo difensivo della famiglia Malatesta.
Alberto ci narra la leggenda della dama bianca che avvolge la Rocca. Pare, che alcuni abitanti di Santarcangelo si siano imbattuti nel fantasma di Francesca da Polenta, moglie di Gianciotto Malatesta. La bella Francesca fu trafitta con una lama dal marito poiché sorpresa a letto con l’amante. La dama, con indosso una candida veste, si aggira per il borgo in cerca della figlia che, distrutta dal dolore per la perdita della madre, decise di rinchiudersi nel convento delle sepolte vive fino alla fine dei propri giorni.
Museo del bottone
Ci imbattiamo nel curioso Museo del Bottone dove Giorgio Gallavotti ci racconta aneddoti e curiosità sui bottoni esposti nel suo locale a Santarcangelo di Romagna.
Ce ne sono di tutti i tipi, appartenuti a personaggi storici, aristocratici e pontefici. Bottoni appartenuti alle famigerate milizie naziste di Hitler e alle Camicie nere di Mussolini. Insomma, un vero percorso storico da seguire in modo alternativo.
Post it
Grotta monumentale: la visita è solo guidata e su prenotazione. I biglietti d’ingresso alla grotta si acquistano presso l’Ufficio Informazione ed Accoglienza Turistica (IAT). Mi raccomando chiedete di Alberto!
Museo del Bottone: sito internet
Eventi: Balconi Fioriti a maggio e La Festa dei Becchi a novembre
14 Comments
Davvero affascinante la storia della dama bianca…sarei curiosa di visitare la rocca solo per magari scorgere il fantasma!
Non hai paura dei fantasmi? Beh in effetti questo è un fantasma buono che fa solo tenerezza ?
Molto carino come posto e molto interessante il museo del bottone. Adatto a me che sono appassionata di accessori
Avresti avuto l’imbarazzo della scelta; c’è ne sono per tutti i gusti ?
Ma che meraviglia questo post io non vedo l’ora di visitarlo
Grazie Sheila
Ho avuto modo di conoscere il sig. Gallavotti durante un incontro col mio Master e mi ha trasmesso subito la sua passione.
Un personaggio incredibile con una passione fuori dal comune. Veramente adorabile.
Sai che non sono mai stata a Sant arcangelo di Romagna? Mi sa che mi sono persa un bel posto. Leggendo il tuo articolo mi sono appassionata delle grotte ma soprattutto del museo del bottone…io adoro i bottoni! Grazie per i racconti.
È stata una piacevole scoperta anche per me, non immaginavo di visitare un borgo così interessante.
un post davvero interessante, ciauuu
Grazie Viki ?
Davvero insolita la visita al museo del bottone! Se non avessi citato quei bottoni VIP credo che un maschiaccio come me non si sarebbe mai avvicinato al mondo sartoriale, credevo che fosse qualcosa per amanti del trine&merletto 😛
Mhhh che bontà le zuppe! Lo dico sempre io che con le erbe si aggiusta tutto 😉
Ascolta ma cosa stai combinando al blog, la carrozzeria nuova? Sembra Guernica di Picasso 😀 😀 😀 Io te lo segnalo eh, ambasciator non porta pena! 😉
Buona serata!
…e io che ti immaginavo a ricamare, a lavorare la lana; mi sembra che sei più portata per la cucina, visto che hai apprezzato la zuppa di Alberto ? Grazie Dany