Il Bel Paese

Roma nascosta. Itinerario tra i luoghi insoliti della Città eterna

Sei desideroso di scoprire una Roma nascosta e vivere un’esperienza unica incentrata sulla scoperta “intima” della Capitale?

In effetti, i monumenti classici dell’antichità non sono più sufficienti a far vivere un’esperienza profonda. Sempre più spesso vado alla ricerca dei posti meno noti che tuttavia meritano di essere scoperti.

Anche Roma custodisce luoghi insoliti di indiscussa bellezza, alcuni dei quali poco conosciuti dai turisti – ma anche da molti cittadini romani – o comunque meta di visite sporadiche.

Elencare tutti gli angoli di una Roma nascosta è un’impresa sicuramente non facile. Tante, infatti, sono le attrazioni curiose disseminate sul territorio, dal centro alle periferie. Ho selezionato quelle che mi hanno maggiormente colpito, non solo per la bellezza o per la storia che si cela dietro, piuttosto perché scoperte per caso nel tempo, vagando per la Città Eterna senza una precisa meta o per fini diversi.

E allora ti voglio portare in giro per una Roma nascosta e farti scoprire alcuni punti di straordinario interesse offuscati dai siti più conosciuti. Partiamo!

Roma nascosta è pronta a stupirti

Il bizzarro rione Coppedè

Coppedè, da molti definito quartiere, è in realtà un complesso di palazzi situato tra Corso Trieste e Via Salaria. Mi trovo esattamente nel diciassettesimo quartiere di Roma, denominato Trieste.

Coppedè mi lascia sempre a bocca aperta tra i posti nascoti di Roma che più apprezzo. L’ho scoperto molti anni fa quando frequentavo i primi corsi subacquei in uno dei centri più professionali di Roma che ha sede nella zona.

Questo delizioso angolo della Roma nascosta prende il nome dall’architetto fiorentino Gino Coppedè che lo progettò ispirandosi ad una linea signorile ed esclusiva.

I palazzi sono costruiti secondo un fantastico assemblaggio di stili architettonici facendo frequente ricorso a balconi, loggiati, archi, decorazioni, mascheroni e torrette.

Porta d’ingresso al rione Coppedè sono i Palazzi degli Ambasciatori uniti da un grande arco impreziosito da un gigantesco lampadario in ferro battuto. Sembra di varcare la porta di ingresso di un salone di rappresentanza.

Più avanti scoviamo il simbolo di Coppedè rappresentato dalla Fontana delle Rane nella quale pare che nel 1965 abbiano fatto il bagno i Beatles dopo un loro concerto nella vicina discoteca Piper Club.

Gli edifici più significativi sono il Villino delle Fate, un complesso di tre ville con decorazioni che rendono omaggio a Roma, Venezia e Firenze, e il Palazzo del Ragno che prende il nome dal mosaico raffigurante proprio un ragno.

La fiabesca Casina delle Civette

La Casina delle Civette sorge all’interno del Parco di Villa Torlonia, una vera perla della Roma nascosta. Osservandola, sembra di avere davanti a sé un libro di favole da sfogliare. È il risultato di diverse ristrutturazioni e implementazioni succedutesi nel tempo.

L’aspetto è bizzarro, ma al tempo stesso raffinato.  Tetto spiovente, rivestimento in mattoni e pietra, maioliche colorate e vetrate raffiguranti farfalle, pavoni, rose e civette. E proprio quest’ultima decorazione, ripetuta su arredi, vetrate, maioliche e stucchi, ha dato il nome a questo straordinario edificio.

La Piccola Londra

A Roma, nel quartiere Flaminio, c’è una stradina molto curiosa denominata la Piccola Londra. Perché? Non ti sembra di stare in un quartiere della capitale britannica?

Si tratta di un piccolo vialetto pedonale privato. È delimitato da due cancelli per tenere lontani i curiosi. Uno lo trovo socchiuso. Interpreto questo segnale come un invito ad entrare. Entro nel viale in punta di piedi solo per scattare qualche foto.

Ai lati del viale, una fila di villette dalle facciate color pastello che presentano un piccolo spazio recintato prima di varcare il portone d’ingresso. Portone rigorosamente in legno colorato.

Se non fosse per i sampietrini utilizzati per la realizzazione del lastricato del viale e di quel grosso pino sullo sfondo sembrerebbe proprio di passeggiare a Notting Hill quando in realtà sto calpestando il suolo di una Roma nascosta.

Roma nascosta
Piccola Londra

La grandezza dello Stadio dei Marmi

In occasione delle celebrazioni per i 110 anni del leggendario costruttore motociclistico di Milwaukee, Harley Davidson, ho conosciuto il complesso sportivo del Foro Italico con il suo Stadio dei Marmi.

Gioiello dell’architettura fascista ispirato alla Roma e alla Grecia antiche. Il bianco dei marmi e delle 60 statue raffiguranti diverse discipline sportive fanno da sfondo alle moto customizzate e contrasta con l’azzurro del cielo e il verde della vegetazione di Monte Mario che si erge alle spalle.

Anniversario Harley Davidson
Esposizione moto al Foro Italico

Palazzo Zuccari, la Casa dei Mostri

Non lontano dalla Piazza della Trinità dei Monti, esattamente in Via Gregoriana n. 30, sorge l’insolito Palazzo Zuccari.

Le mostruose fauci spalancate presenti sulla porta di ingresso e sulle finestre mi portano alla mente la visita del Parco dei Mostri di Bomarzo, tanto forte è la somiglianza tra queste decorazioni e l’immagine simbolo del Parco, l’Orco.

Proprio grazie a queste decorazioni si è meritato l’appellativo di Casa dei Mostri.

Palazzo Zuccari Roma
Palazzo Zuccari

Casino del Bel Respiro. L’eleganza della Roma nascosta

Il Casino del Bel Respiro, detto anche dell’Algardi, si trova in uno dei parchi più belli di Roma, Villa Doria Pamphilj. Fu edificato come fastosa residenza nobiliare di campagna dei principi Pamphilj.

L’edificio, riccamente decorato con statue, colonne e fregi, è sede di rappresentanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Completa la bellezza del Casino il meraviglioso giardino con siepi sempreverdi. La considero la meta più elegante del percorso della Roma nascosta.

Roma nascosta
Casino del Bel Respiro – Villa Doria Pamphil

San Pietro visto dal buco della serratura

Vedere il Cupolone dal buco di una serratura è una personale tradizione alla quale non mi sottraggo mai quando mi reco sul colle Aventino.

In realtà, è diventata una sfida col passare degli anni. Una sfida nel riuscire a scattare una foto, almeno decente, che immortali l’emozionante veduta dalla serratura del cancello del Priorato dei Cavalieri di Malta. San Pietro circondato dalle siepi del giardino.

Ma la zona è ricca di attrazioni che meritano di essere scoperte come il Giardino degli Aranci e le bellissime chiese di Sant’Anselmo all’Aventino, Basilica dei Santi Bonifacio e Alessio, Basilica di Santa Sabina all’Aventino.

Cupolone dal buco di una serratura

Acquario Romano. Il fiore all’occhiello della Roma nascosta

È grazie alla partecipazione al tavolo tematico “ARTE E CULTURA E STUDIO”, attivato nell’ambito della definizione del Piano Strategico del Turismo per Roma – Futouroma 2019 > 2025, che conosco l’Acquario Romano, non lontano dalla Stazione Termini. Un luogo certamente insolito che non può mancare nelle tappe della Roma nascosta.

Non sto parlando di un’avveniristica struttura dove ammirare delfini, squali e centinaia di altre specie che popolano i mari del pianeta. Si tratta del primo stabilimento per esposizione dei pesci inaugurato nel 1887.

L’Acquario nacque con la funzione di polo di aggregazione per i residenti promuovendone la crescita culturale delle classi popolari. Ma questa funzione durò pochissimo. Nel corso degli anni è stao destinato ai più disparati usi, anche come sala di spettacolo. Oggi ospita la Casa dell’Architettura ed è sede di congressi e meeting.

Porta Magica di Piazza Vittorio Emanuele II

Passeggiando nei giardini di Piazza Vittorio Emanuele II, una piazza ricca di antiche rovine, mi imbatto nella Porta Alchemica, conosciuta anche come Porta Magica. In realtà, la porta non conduce a nessun luogo. Essa è tutto ciò che resta della Villa Palombara edificata dal Marchese di Pietraforte, noto alchimista. La leggenda narra che il noto alchimista Francesco Borri, ospite del marchese, rinvenne nel giardino della nobile dimora un’erba capace di produrre oro. A seguito di questa scoperta, l’alchimista scomparve lasciando dietro di sé tracce di oro e un misterioso manoscritto recante simboli e formule magiche. Il marchese, non riuscendo a decifrare lo scritto, ordinò di incidere le formule sulla Porta Magica nella speranza che un giorno qualcuno sarebbe riuscito a decifrare il messaggio.

Porta Magica Roma
La Porta Magica di Piazza Vittorio Emanuele II

Parco Centrale dell’Eur

Il Parco Centrale dell’Eur sorge in uno dei quartieri che considero tra i più suggestivi di Roma.

Al suo interno sono presenti diversi alberi di ciliegio alcuni dei quali donati dal Giappone nel 1959 a rappresentare il legame tra i due Paesi.

Visitare questo parco in occasione della fioritura dei ciliegi è un’esperienza unica che ti consentirà di partecipare alla festa dell’Hanami. È l’evento tradizionale giapponese che consiste nel contemplare la bellezza dei fiori di ciliegio (sakura) nelle giornate di primavera.

Hanami Fioritura dei Sakura Roma nascosta
Passeggiata del Giappone

La strada romana Fidene-Tuscolo

La più famosa e antica tra le strade romane è sicuramente la via Appia Antica. Ma anche la strada romana Fidene-Tuscolo ha il suo fascino.

Nota nell’antichità con il nome di “Via ab Fidenae ad Tusculum” collegava le due antiche città di Fidene e Tuscolo, situate a pochi chilometri da Roma. È la testimonianza di un sistema stradale extraurbano che entra nella mia lista della Roma nascosta.

Un tratto di questa antica strada, costituito dai classici basoli grigi (le grandi pietre tipiche delle strade romane), l’ho scoperto nel Parco Salvador Allende di Tor Vergata.

Strada romana Fidene-Tuscolo

Il Parco di Santa Maria della Pietà. La street art della Roma nascosta

Il comprensorio di Santa Maria della Pietà è un complesso manicomiale di antica origine, luogo di dolore e sofferenza che lo ritengo una tappa fondamentale dello speciale tour della Roma nascosta.

I padiglioni sono dislocati in un bellissimo parco con alberi secolari ad alto fusto come pini, querce, cipressi, eucalipti, cedri e molte altre specie.

I padiglioni, riservati un tempo alle varie categorie di malati di mente (“Osservazione, Infermeria, Tranquilli, Sudici, Semiagitati, Agitati, Prosciolti, Sorvegliati”), oggi ospitano servizi della ASL e strutture sanitarie. Altri versano in uno stato di semiabbandono ed atri ancora sono sede del Museo Laboratorio della Mente e della Biblioteca Scientifica Alberto Cencelli.

Negli ultimi anni l’intero complesso è stato oggetto di diverse opere di riqualificazione ed anche la street art ha fornito il proprio contributo dando un nuovo volto al parco.

L’opera principe che incontriamo è Le cose che non si vedono” di Gomez de Teran, artista venezuelano di fama internazionale. Una straordinaria opera in bianco e nero raffigurante malati psichiatrici che animano l’intera facciata del Museo Laboratorio della Mente.

Un’altra eccezionale testimonianza allo stesso modo dedicata al tema della malattia mentale è l’opera di “Bimba pensante”. Volto espressivo e sguardo intenso che porta la firma di Tina Loiodice.

Piazza dei Fumetti

Piazza Andrea Pazienza, o più semplicemente Piazza dei Fumetti, si trova nel quartiere di Torrino Mezzocammino a Roma. È dedicata al geniale artista, vero ribelle del fumetto italiano. Le sue vignette, assieme a quelle di altri fumettisti, rivestono le pareti della piazza mediante pannelli mosaico in gres porcellanato. Sono rappresentati Diabolik, Dylan Dog, Valentina, Sturmtruppen, Tex, Lupo Alberto e molti altri.

Piazza dei Fumetti Roma
Piazza dei Fumetti – Torrino Mezzocamino

Gazometro di Roma nascosta

Che cos’è l’arte? Cosa può essere considerato arte e cosa no? Domande alle quali critici e studiosi hanno dedicato nel tempo prolifiche discussioni, ciascuno fornendo la personale interpretazione. Ma cosa hanno detto? “Cose che noi non potèmo capì”. Fatto sta che il Gasometro (o Gazometro) circondato da graffiti e opere di street art è una tappa del tour della Roma nascosta. Definita struttura di archeologia industriale, serviva ad immagazzinare il gas della Città Eterna. Questa, in particolare, entrò in funzione nei primi mesi del 1937, ma l’origine del polo industriale è ancora più antica. Nonostante il suo abbandono, il Gasometro del quartiere Ostiense è diventato un simbolo di Roma.

Gazometro di Roma
Gazometro

Chiesa di Santa Caterina Martire

Nella Capitale c’è un piccolo angolo di Russia ben nascosto e sconosciuto ai più. Si tratta della Chiesa cristiano-ortodossa russa dedicata a Santa Caterina Martire (o Santa Caterina d’Alessandria). Sorge su una collina all’interno del Parco Villa Abamelek, residenza dell’ambasciatore russo. È la parrocchia per i fedeli cristiani ortodossi non solo russi, ma anche ucraini, moldavi e bulgari.

L’edificio è elegante nella struttura, impreziosita dal tetto verde e dai pinnacoli dorati che contrastano con le bianche pareti. Gli interni sono sorprendentemente affascinanti, ricchi di pregiati dipinti in stile bizantino. Splendida è la vista sul Cupolone. I due luoghi di culto sembrano sfiorarsi come a suggellare un legame tra le due religioni cristiane.

Una curiosità sull’edificazione. Pare che per avere il via libera alla sua realizzazione, si dovette scavare la collina sulla quale poggia per non rendere l’edificio più alto della cupola michelangiolesca vaticana. Una leggenda metropolitana?

Nato ad Aosta, cresciuto a Livorno, maturato a Roma, adottato dalla Calabria. Blogger per hobby, ho quattro grandi passioni: i viaggi, le motociclette, le immersioni subacquee e i cani di razza boxer. Spesso le combino tra loro come gli ingredienti di un piatto gourmet. Ho viaggiato attraverso cinque continenti Europa, Asia, Africa, America e Oceania cercando (senza riuscirci) di curare la sindrome di wanderlust.

25 Comments

  1. Sono tutti posti che ho già sentito nominare più volte sui social. Non sono però ancora riuscito a scoprirli coi miei occhi. In futuro di sicuro mi sarà utile il tuo articolo!

    • Per questo aspetto i social sono molto più utili delle classiche guide turistiche. Tieni d’occhio l’articolo perchè lo aggiorno ogni volta che trovo qualcosa di interessante in tema

  2. Occhi attenti e voglia di sostare: queste due caratteristiche non ti mancano!
    Ecco perchè c’è differenza tra viaggiatore e turista. Grazie, Fausto 🙂

  3. Finalmente un itinerario di Roma fuori dal comune. A Roma si torna e si ritorna ma si finisce per visitare gli stessi luoghi. Mi salvo il post perchè manco da tanto dalla capitale e vederne questo volto insolito mi dà un ottimo motivo per tornarci

    • Vero, anche noi alla fine visitiamo gli stessi luoghi, ma grazie alle restrizioni abbiamo avuto modo di conoscere angoli di Roma che abitualmente non frequentiamo. Di questo sono veramente contenento

    • Alcune delle attrazioni che ho citato le ho scoperte per caso. L’ultima, in ordine di tempo, è stata la via romana scoperta vicino casa durante le boccate d’aria del lockdown 🙂

  4. Veramente insolito questo percorso, quando si pensa di conoscere Roma…
    Grazie per questo viaggio nella capitale.

    • Siamo abituati a conoscere i luoghi per ciò che più li rappresentano. Ma un territorio ha numerose attrazioni che possono essere sfruttate a livello turistico per accontentare un maggior numero di visitatori e, perchè no, di residenti. Grazie a te Liliana 🙂

    • Come te, anch’io ho scoperto per caso alcuni di questi luoghi. Come l’ex manicomio di Santa Maria della Pietà… Pensa che ero andata per partecipare a un corso di tango (non so come abbiano fatto i miei amici a convincermi) organizzato gratuitamente da volontari di rara bravura che mi fecero fare il giro dei vari padiglioni, aiutandomi a immaginare la sofferenza e la solitudine di quel luogo particolare. Bellissimo articolo, Fausto, e bellissima Roma❤️

      • Singolare l’occasione che ti ha portato a conoscere Santa Maria. Un’occasione speciale per un posto speciale. Daje Alessia 🙂

  5. Grazie Fausto, speriamo di tornare a Roma quanto prima e vedere tutte queste meraviglie, anche inaspettate. Conoscevamo il buco della serratura dal quale si vede la cupola di San Pietro, ma nell’ultima nostra sortita non siamo riusciti a raggiungere il sito. Certo che, come già ti dicevo, bisognerebbe rimanere almeno una settimana, ALMENO, per vedere una piccola parte di ciò che offre Roma.

    • E’ così Alessandro, trascorrere un fine settimana a Roma non può essere sufficiente per apprezzarne lo spirito. Purtroppo veniamo da un periodo di promozione turistica che ha incentivato visite di breve periodo, anche di un giorno. Ciò a discapito della qualità del turismo. Questo credo sia stato compreso dalle istituzioni preposte e spero che riescano, col tempo, a dare una nuova immagine turistica della Capitale. Anche perchè Roma non è solo Colosseo 🙂

  6. Conoscevo solo Coppedè, Casina&Casino, e la sbirciata nel buco della serratura 😉 Sono impressionata dal portale del Palazzo Zuccari, mentre il quartiere simil londinese sembra un set cinematografico, è bellissimo! E poi che dire della passeggiata giappa senza undicimila ore di aereo… immagino i selfie che volano a migliaia, come i petali di sakura 😛
    I murales della prima foto sono meravigliosi, quel gioco di b/n li rende ancora più intensi. La parte che tu indichi come abbandonata è visitabile? (in divisa da urbexer intendo) 😉
    Fausto, io ci vedrei benissimo una rubrica fissa, personalmente mi piacerebbe tantissimo scoprire altri angoli meno noti di Roma in questo modo. Mi pare di aver capito che il materiale non manca, e poi è un’occasione meravigliosa per fare il turista a casa propria 😀

    • I primi siti sono oramai conosciuti sul web, ma non ancora sfruttati a dovere. Gli edifici abbandonati nel Parco di Santa Maria non sono accessibili, ho notato porte e finestre murate e recinti che tengono a distanza “gente come noi”. Credo che prima o poi verranno ristrutturati (almeno lo spero). Lo strano periodo che stiamo attraversando mi sta consentendo di visitare angoli della Capitale che abitualmente non frequento, anche perchè alcuni si trovano dalla parte opposta in cui vivo. Spero di incrementare la scoperta dei posti insoliti di Roma e presto, anche di quelli del nostro Paese 🙂

  7. Mi sono segnata tutto! Perché l’unica esperienza che abbiamo fatto di tutto ciò che hai elencato è quella della vista del Cupolone dal buco della serratura sull’Aventino.

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