Raggiungere il Portogallo da Roma a bordo di El Andador, il mio sidecar, in compagnia delle mie “femmine”.
Niente scorciatoie via nave! Un viaggio lungo, faticoso e tanto sognato. Non semplice da realizzare, soprattutto per il numero di giorni necessari a completare il percorso. Un’avventura attesa con la medesima pazienza con la quale il contadino attende la maturazione del frutto.
Arriva il momento propizio, ma Luna non c’è più. Sono molto combattuto; non so se partire. Prevale il desiderio di ricominciare a viaggiare con le tre ruote.
Mi sembra che sul sidecar lei viva ancora. I ricordi delle esperienze passate in Grecia, in Francia o in Slovenia (ma anche in territorio italico: Toscana e Puglia) sono incarnati nell’anima. Segni che restano vivi per tutti i venticinque giorni. Non si è spezzato quel filo invisibile che ancora ci unisce.
25 giorni on the road, 7 stati attraversati, 6 lingue ascoltate, 7.420 chilometri coperti in moto e 357 chilometri percorsi a piedi. Questi i numeri del fantastico viaggio in Portogallo.
Inconvenienti di viaggio
El Andador si comporta alla grande. Nessun cedimento meccanico, nessun inconveniente tecnico. Questa è una grande fortuna poiché un problema al sidecar risulterebbe di difficile risoluzione e rovinerebbe certamente la vacanza. Ma è la tecnologia a rivoltarsi contro!
Prima l’interfono. Lucia si rende conto di non avere il microfono dopo aver percorso molti chilometri. Inserisco così il mio microfono nel suo casco. Risultato: io posso ascoltare e lei può parlare. Medicina indispensabile per una coppia duratura. La donna ha la sensazione di essere ascoltata e l’uomo non deve fingere di aver capito.
Poi il navigatore. Sbarcati in Portogallo, mi accorgo che il navigatore non ha caricato correttamente la mappa di questo Paese. Fortuna ho un secondo apparecchio che si rivela un’indispensabile supporto per il viaggio.

Le tappe di avvicinamento
I primi giorni sono quelli più duri. Dopo una tappa di circa 700 km arriviamo a Mentone, Francia. La vista sulle rampe di Saint-Michel fino alla sommità del campanile dell’omonima basilica è degna di una cartolina. Sembra una cascata di colori pastello dalla sfumatura ocra che rivela lo splendore di questo gioiello del patrimonio cittadino.
Percorriamo in moto il lungomare di Mentone, affrontiamo le curve dell’affascinate Principato di Monaco e la monotonia dell’autostrada fino ad Andorra la Vella. La capitale del principato autonomo di Andorra, che con i suoi 1023 metri di altitudine, si merita l’appellativo di capitale più alta d’Europa.
Entriamo quindi in Spagna e raggiungiamo Soria, una piccola città con un patrimonio architettonico di rispetto. Il monastero di San Juan de Duero è conosciuto per il suo imponente chiostro. Nei suoi archi gli stili romanico, mudéjar e arabo si fondano tra loro dando vita ad un’opera di straordinaria bellezza. Alla bellezza si aggiunge l’unicità. Infatti, gli archi sono diversi gli uni dagli altri.
Viaggio in Portogallo alla scoperta delle migliori mete da visitare
Raggiungiamo finalmente il Portogallo e facciamo tappa a Bragança. Fiore all’occhiello della città è l’antica Cidadela eretta sulla sommità del colle. Il suo ottimo stato di conservazione mi fa pensare che sarebbe inespugnabile ancora oggi, pronta a resistere ad un assedio nemico. Risalgo una stradina acciottolata fino a raggiungere le possenti mura di cinta che mi danno il benvenuto. Varcata una delle due porte d’accesso, l’immaginazione vola e la mente viaggia indietro nel tempo fino al Medioevo. All’interno della cinta muraria svetta la Torre de Menagem che oggi ospita il Museo Militare. Di particolare interesse anche la Chiesa di Santa Maria e il municipio più antico del Portogallo.
Entriamo nella città di Chaves e vengo rapito dalla bellezza del Ponte Romano di Traiano. Dodici arcate in granito che consentono l’attraversamento (oggi pedonale) del Fiume Tâmega. È sicuramente una delle icone di questo luogo.
Ecco Braga, la terza città per grandezza del Portogallo. Elegante, con un centro storico costellato di vicoli, piazze e splendide chiese barocche a testimoniare l’antica devozione alla fede cristiana. Tra i luoghi di culto spicca sicuramente il Santuario Bom Jesus do Monte, una delle mete più ambite da pellegrini e visitatori. La magnifica scalinata barocca che risale la collina simboleggia l’ascesa al Paradiso. A chi si arrende al duro percorso viene incontro la funicolare più antica del mondo. Attendo invano una nuvola che si posizioni davanti al sole a coprirne i raggi che attraversano l’edificio religioso. L’intento è di scattare una bella foto, ma il risultato è pessimo.
Viaggio in Portogallo alla scoperta delle migliori mete da visitare
Il centro storico di Guimarães è un luogo dove si torna indietro nel tempo, dove il Medioevo rivive in ogni angolo. Nelle strette strade acciottolate, nelle case padronali, nelle torri, nei chiostri. Tutto conserva intatto il proprio aspetto originale. La parte più alta della città è dominata dal maestoso Palazzo dei Duchi di Bragança e dal Castello strettamente legato alla fondazione del Portogallo.
Mentre l’immagine più rappresentativa di Amarante è il Ponte di São Gonçalo sul Fiume Tâmega. A parte la splendida visione, ciò che mi colpisce sono le aree semicircolari sull’impalcato dove sono posizionate panche in muratura. Un po’ insolito per un ponte, ma sicuramente un invito ad accomodarsi per ammirare lo spettacolo.
Eccoci a Porto con le sue stradine strette e labirintiche, le case colorate dell’antico quartiere Ribeira, le chiese decorate con gli azulejo, le cantine di vino Porto di Vila Nova de Gaia, i ponti sul Fiume Douro. Questa città ha un fascino a cui è certamente difficile sfuggire.
Raggiungiamo Aveiro, cittadina unica dal fascino particolare. Adagiata tra il mare e la laguna Ria de Aveiro, è attraversata da una rete di canali dove i coloratissimi moliceiros sono i protagonisti. Si tratta delle antiche imbarcazioni che venivano usate per la raccolta delle alghe ed oggi sono la principale attrazione turistica.
Un’altra cartolina paesaggistica assolutamente da collezionare ritrae le case colorate di Costa Nova do Prado, popolare località balneare vicina ad Aveiro. Pare che i pescatori residenti in questa zona dipingessero le proprie case con colori accesi in modo da poterle riconoscere quando facevano ritorno dopo una lunga giornata di pesca in alto mare.
Viaggio in Portogallo alla scoperta delle migliori mete da visitare
La Sé Velha di Coimbra sembra più un castello che una chiesa. L’edificio è infatti caratterizzato da alte mura coronate da merlature e finestre piccole e strette. L’aspetto di fortezza era comune all’epoca della sua costruzione (XII secolo) per le frequenti battaglie che venivano combattute per riconquistare il territorio occupato dai Mori. Entrando nel luogo di culto avverto un’atmosfera quasi irreale. Il silenzio invita alla preghiera e i giochi di luce che si formano attraverso bifore e monofore mi lasciano estasiato. Spettacolari anche le arcate del chiostro.
L’Acueducto de los Pegões è uno dei più grandi e imponenti del Portogallo. Si trova a Tomar e fu realizzato per rifornire di acqua il Convento de Cristo, il quartier generale dell’Ordine dei Templari. Quest’ultimo è uno straordinario complesso che stupisce per la sua bellezza. Molti sono gli ambienti collegati tra loro da un labirinto di corridoi. Splendidi chiostri impreziositi da azulejos. Ma il fiore all’occhiello è la Chiesa Rotonda, detta anche Charola. La ricchezza delle decorazioni che osservo all’interno è indescrivibile.
Si può essere credenti oppure no, ma indipendentemente dalla propria fede religiosa, non è possibile rimanere indifferenti durante la visita di Fátima, una delle più importanti mete di pellegrinaggio al mondo. Qui la Vergine Maria sarebbe apparsa più volte a tre piccoli pastori nel 1917.
Il Monastero di Santa Maria da Vitória, noto anche come Monastero di Batalha, è senza dubbio una delle opere che più apprezzo in Portogallo. Fa parte del patrimonio dell’UNESCO. Sono colpito dalla bellezza e dal fascino di quello che osservo. Il cuore del monastero è il Chiostro Reale, meraviglioso da ogni angolazione. Trascorro infatti diversi minuti ammaliato dai giochi di luci e ombre che gli archi e le bellissime sculture sanno ricreare nei corridoi.
Viaggio in Portogallo alla scoperta delle migliori mete da visitare
Un altro gioiello ci attende, il Monastero di Santa Maria de Alcobaça. Dichiarato anch’esso Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, il sito cistercense ospita ambienti di straordinario interesse. Un’architettura medievale semplice ed elegante, un magnifico chiostro, una serie di patii, camere monastiche, refettorio ed una cucina con una cappa così grande mai vista prima. E poi ci sono i tumuli che custodiscono gli innamorati immortali, Dom Pedro e la sua amante assassinata, Inês de Castro. Una storia tragica, la loro. L’erede al trono del Portogallo fu costretto a sposare una principessa spagnola, ma il suo cuore batteva per Inês, la dama di compagnia di sua moglie. Nemmeno dopo la morte della moglie, il padre di Don Pedro, re Alfonso IV, acconsentì al matrimonio. Per far cessare la situazione imbarazzante ordinò l’assassinio di Inês. Salito al trono, re Don Pedro si vendicò strappando e mangiando il cuore degli assassini della sua amata.
Ci dirigiamo a Nazaré in cerca dell’onda perfetta. Pazzi serfisti armati di tavola aspettano il momento giusto per cavalcare l’Atlantico. Nonostante il mare non sia particolarmente agitato, le onde che osservo sono gigantesche. Fisso i muri d’acqua dall’alto della scogliera non lontano dal famoso faro rosso; con lo stupore che ho negli occhi il vento mi spinge in cerca di riparo.
Che ci fa un castello costruito su un isolotto in mezzo al Tago, il fiume più lungo della penisola iberica? Le origini del Castelo de Almourol sono misteriose, ma quel che è certo è che sotto il dominio dei Templari il maniero viene ricostruito e vive il suo massimo splendore. Con l’estinzione dell’Ordine dei Templari il castello cessa di avere la sua funzione militare e strategica, e viene pertanto abbandonato.
Viaggio in Portogallo alla scoperta delle migliori mete da visitare
Varco la porta Santa Maria impreziosita da splendidi azulejos e resto estasiato dalla bellezza di Óbidos. Due stradine acciottolate si fanno largo tra le case imbiancate a calce con i bordi dipinti di blu o ocra. Dalle stesse si diramano stretti vicoli che regalano magnifici scorci. Piccoli negozi propongono la Ginjinha, il tipico liquore di Lisbona ottenuto tramite infusione di ciliegie e servito in piccoli bicchierini di cioccolato (assolutamente da provare, così come i dolci portoghesi). Alzo lo sguardo e intravedo, in lontananza, un castello ben conservato. Il tutto è circondato da possenti mura medievali.
Arriviamo quindi a Lisbona. La capitale del Portogallo mi stordisce al primo impatto. Un brulicare di turisti a cui non sono abituato. I luoghi di interesse sono tanti e meritano di essere visitati con la dovuta calma. Per tale motivo, dedico tre giorni alla scoperta della città.
Tappa successiva: Évora. Capitale dell’arte megalitica della penisola iberica e forse dell’intera Europa. Attorno alla cittadina dell’Alentejo centrale sorgono diversi monumenti megalitici rappresentanti opere preistoriche legate al culto delle stelle o della natura ovvero collegati alla celebrazione di riti religiosi. Visitiamo il Cromlech do Xerez, una costruzione quadrata dove al centro si trova il menhir e intorno piccoli monoliti. Ad occhi inesperti come i miei possono rappresentare solo un ammasso di pietre, ma non è così!
Abbiamo tempo per raggiungere Elvas, città di confine che ospita il Forte de Nossa Senhora da Graça. La possente fortezza è un capolavoro dell’architettura militare che si vanta di non essere mai stata conquistata da forze nemiche.
Spettacolari scogliere color miele erose nel tempo dalla forza dell’oceano si alternano a piccole spiagge di sabbia finissima e a torri di pietra che si ergono dalle acque turchesi. Mi trovo lungo la costa dell’Algarve, la regione più meridionale del Portogallo.
Le tappe del rientro
Lasciato con rammarico alle spalle il Portogallo la nostra avventura continua in direzione di Gibilterra. Salire sulla Rocca è davvero un’esperienza unica. Davanti agli occhi si presenta uno spettacolo emozionante che mi godo fino in fondo. Quello della costa marocchina che, attraverso la porta del Mediterraneo, raggiunge l’Europa. Mi sembra di toccare l’Africa con un dito.
Rientriamo in Spagna con tappa prima a Malaga e poi a Toledo e Valencia che si conferma una città da visitare e da vivere. Piena di vita, dal forte contrasto tra l’antico e il moderno, accontenta ogni viaggiatore. La città nuova è dominata da edifici dall’architettura futuristica che costituiscono la Città delle Arti e delle Scienze. Opera del genio di Santiago Calatrava, è stata costruita sull’antico letto del fiume Turia.
Montpellier è l’ultima tappa in terra straniera. Prima di rientrare a Roma un evento eccezionale ci attente. Non potevo riservare finale migliore al nostro viaggio on the road in Portogallo. Una tappa a Grazzano Visconti per lo Sporty Meeting. Il motoraduno, firmato Duecilindri, è dedicato allo Sportster, il mitico modello dell’Harley-Davidson. Non ho mai assistito ad uno spettacolo simile. Centinaia di Sportster tutti diversi l’uno dall’altro, customizzati con amore ed estro dai proprietari. L’unico rammarico è di non aver percorso il riservato red carpet con Ronzinante e Queen Bee, ma l’appuntamento è solo rimandato.
Il Portogallo tanto sognato è ormai un’esperienza vissuta.
2 Comments
coimbra …nel cuore, ciaooo
Un bel giretto. Un caro saluto Viki 🤗