Autoantiqua

Per Autoantiqua una delle strade più iconiche delle Capitale, Via Cola di Rienzo, si trasforma in un museo a cielo aperto. Protagonisti sono gli splendidi esemplari di auto d’epoca. Nel cuore di Roma le auto che hanno fatto la storia, vere e proprie opere d’arte, icone del passato.

Ad Autoantiqua le mie preferenze si concentrano su una Porsche 356 C 1600 Cabriolet. Si tratta di una vettura sportiva prodotta dalla casa automobilistica tedesca Porsche tra il 1963 e il 1965. Il motore boxer a quattro cilindri consentiva a questa vettura di raggiungere una velocità massima di circa 175 km/h. La 356 C Cabriolet è molto apprezzata dagli appassionati di auto d’epoca per la sua combinazione di stile classico, prestazioni solide e la qualità costruttiva tipica delle vetture Porsche. La sua produzione limitata, il design classico ed elegante aggiungono ulteriore valore e desiderabilità per i collezionisti. Caratteristiche che fanno schizzare il prezzo di acquisto anche oltre i duecento mila euro.

Ma anche sull’iconica Jaguar E-Type che conquista i visitatori di Autoantiqua. La sportiva britannica è stata prodotta tra il 1061 e il 1975. Viene considerata una delle auto sportive più belle e influenti della storia automobilistica assicurandosi un posto nella classifica delle “Dieci migliori auto sportive di tutti i tempi“.

E poi ci sono le “nostrane” di Autoantiqua. Come le Fiat 124, 500, 600, 131 e 600 Multipla taxi, Topolino, Alfa Romeo Giulia e molte altre. Tra tutte una Lancia Stratos, una leggenda nel mondo delle corse. La ricordo trionfante nei rally. Monta un motore derivato dalla Fiat Dino, pure esposta a Autoantiqua. Grazie al suo peso leggero e al motore potente, la Stratos era incredibilmente potente, agile e veloce. Indimenticabili i successi nel Campionato del mondo rally nel 1974, 1975 e 1976 le cui immagini mi affascinavano pur essendo ancora piccolo.

Nato ad Aosta, cresciuto a Livorno, maturato a Roma, adottato dalla Calabria. Blogger per hobby, ho quattro grandi passioni: i viaggi, le motociclette, le immersioni subacquee e i cani di razza boxer. Spesso le combino tra loro come gli ingredienti di un piatto gourmet. Ho viaggiato attraverso cinque continenti Europa, Asia, Africa, America e Oceania cercando (senza riuscirci) di curare la sindrome di wanderlust.

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