È una mare agitato quello che ci accoglie a Labuan Bajo la cittadina indonesiana dalla quale ci imbarchiamo per raggiungere Sebayur Besar Island, ai margini del Parco Nazionale di Komodo.
La forza del vento genera un mare mosso con onde alte e gli inevitabili spruzzi che si infrangono sullo scafo. E’ quasi impossibile trovare riparo su questo tipo di imbarcazione. Le due ore di navigazione passano velocemente e ci consentono comunque di apprezzare le splendide isole ed i villaggi di pescatori che incontriamo lungo la nostra rotta.
Il Komodo Resort compare all’improvviso con i suoi bungalow costruiti lungo una spiaggia bianca interrotta dai colori accesi delle bouganville. Sarà la base per esplorare e conoscere i fondali di questo angolo di Indonesia.

Il Parco Nazionale di Komodo
Il Parco Nazionale di Komodo fa parte dei siti patrimonio dell’umanità dell’UNESCO non solo per la presenza del famoso drago di Komodo, ma anche per i meravigliosi fondali che ne fanno una delle mete più ambite per gli appassionati di immersioni subacquee.
Due ottimi motivi che mi hanno spinto a raggiungere questo angolo remoto, sognato da molto tempo.
Parco Nazionale di Komodo – Il regno delle tartarughe
Immergersi a Makasar Reef è come visitare una città extra terrestre abitata da tartarughe, tante tartarughe. Infatti sono ovunque! I coralli sono le loro case. Alcune si riposano incuranti del nostro passaggio. Altre si alimentano con una grazia incredibile. Altre ancora ci nuotano intorno incuriosite dalla nostra presenza.
Tatawa Besar è un giardino colorato. Un giardino formato da coralli e alcionari. Una vastità di anemoni danno riparo alle diverse specie di pesci pagliaccio che qui si rivelano meno diffidenti.
Avvistiamo due splendidi esemplari di Coriocella nera (Coriocella nigra), una specie di nudibranco che entra con impeto, vista la bellezza, nella mia speciale collezione fotografica. Poi due tartarughe che voracemente frantumano il corallo con il loro possente becco.

Immersioni in corrente nel Parco Nazionale di Komodo
Castle Rock, Crystal Rock e The Cauldron. Tre immersioni che fanno salire l’adrenalina. Sono tutte in corrente. “Strong corrent” avverte la guida subacquea porgendomi un arpione per aggrapparmi alla roccia.
Voglio evitare di essere sbalzato via in mezzo al mare come mi era capitato qualche anno fa a Maratua. Questo è un buon motivo per non portarmi dietro la videocamera. In questi casi usare entrambe le mani per aggrapparsi alle rocce è sicuramente una buona idea.
Castle Rock. Ci tuffiamo e piombiamo sul fondo in pochi secondi. La corrente è già forte. Arpionando masso dopo masso raggiungiamo una specie di terrazza. Ci accomodiamo e lo spettacolo inizia. 1, 2, 3, ma quanti sono? Arrivo a contarne almeno 15. Sono esemplari di squalo pinna bianca che volteggiano davanti a noi. Sembrano danzare.
Wow! Un attacco improvviso di uno squalo grigio proprio davanti ai miei occhi. Addenta l’ignara preda. Lo avevo visto solo in televisione fino ad ora. Ne arriva un’altro. E un’altro ancora. Sono lì che ci guardano incuriositi.

A Crystal Rock assistiamo ad un altro spettacolo incredibile. Siamo avvolti da un branco di pesci. Sono così numerosi che perdo l’orientamento. Resto estasiato dal loro movimento. Si muovono delicatamente intorno a noi. Avanti e indietro per più volte. Fino a scomparire d’incanto nel blu.
A The Cauldron sembra di stare all’Aquafan. Hai presente gli scivoli d’acqua? Abbiamo seguito la corrente senza contrastarla. Anche perché sarebbe stato inutile! Ci ha spinto lungo un canalone presente tra due isolotti. Prima a destra, poi a sinistra e, infine, ancora a destra. Puro divertimento!

L’immersione notturna a Sebayur Kecil
È scesa la notte e siamo pronti per scoprire i fondali di Sebayur Kecil. Ad attenderci su una scarpata di sabbia due pastinache a macchie blu (Taeniura lymma). Fuggono via alla vista dei fari della mia videocamera.
Qualche pinneggiata più avanti avvistiamo un pesce palla, un pesce istrice, nudibranchi e persino un Gamberetto drago (Miropandalus hardingi) che ho difficoltà a metterlo a fuoco tanto sono ridotte le sue dimensioni.
Ma sono gli ultimi minuti dell’immersione nel Parco Nazionale di Komodo a regalarci forti emozioni.
Avvistiamo infatti tre ballerine spagnole. Una, in particolare, si esibisce nella sua danza lasciandomi attonito davanti a tanta grazia. Mi coinvolge nel suo movimento sensuale tanto da raggiungere insieme la superficie del mare.
Illumino una grossa seppia. Impaurita si allontana, ma subito dopo si ferma incuriosita. Si concede ai nostri sguardi cimentandosi in un vero spettacolo, quello del cambiamento del colore e della trama del suo tessuto. Ora sembra voglia attirare l’attenzione.
In questa immersione mi è parso di assistere ad uno spettacolo pirotecnico che trova proprio nel finale il momento più travolgente.

I varani di Komodo e le volpi volanti
Conoscere da vicino i famosi varani di Komodo era, come detto, uno dei motivi che mi hanno spinto fin qui. Animali preistorici che mi hanno da sempre affascinato.
Sull’Isola di Rinca vivono diversi esemplari di questi dragoni in compagnia di scimmie, bufali e cervi.
Avvistiamo subito i dragoni. Se ne stanno placidi sotto gli alberi al riparo dai forti raggi solari. Più in là una femmina che protegge le uova depositate da circa un mese nel proprio nido sotterraneo.
La visita a Rinca Island è breve e poco emozionante. Gli esemplari visti sembrano essere stati messi lì dai guardiani del parco. Tuttavia ammirare da vicino queste creature è comunque un’esperienza da fare.

Ma le emozioni non sono finite. È appena tramontato il sole. La palla di fuoco scompare dietro le isole accendendo il cielo con i caratteristici colori dalle tonalità calde.
Da una fitta boscaglia di mangrovie prendono il volo, una dopo l’altra, le volpi volanti. Sono migliaia. Formano una scia infinita che quasi oscura il cielo infuocato. Non ho mai assistito ad uno spettacolo simile. Volano in cerca di cibo. Banane, papaie e avocado sono i loro pasti preferiti.
Anche questo viaggio si è concluso. Ma torneremo in Indonesia per goderci ancora tante fantastiche immersioni subacquee.
Enjoy Your Dive
11 Comments
Pingback: INDONESIA: 50 POSTS QUE AYUDAN PARA VIAJAR [2] | Viatges pel Món
Le tartarughe marine sono troppo dolci, ricordo ancora quando ci ho nuotato di fianco in Messico: quell’emozione da allora non sono più riuscita a ritrovarla! Il Parco Nazionale di Komodo sembra un vero paradiso sottomarino, per chi ama il diving il non plus ultra! E che dire dell’immersione notturna con la seppia che cambia colore? Avrei voluto essere lì con voi, che spettacolo! ???
Sono spettacoli che non mi stancherò mai di vedere. Anche se ho alle spalle qualche immersione, ogni volta che indosso la muta è una nuova esperienza; forte è il desiderio di scoprire specie animali mai avvistate prima ed osservare fondali a me sconosciuti. La prox volta che organizzo un viaggio della specie ti chiamo ?
Un’immersione nella bellezza sia tra i fondali che in superficie direi…quei bungalow sono da film! *_* Hai avuto contatti con delle creature favolose e mi riferisco anche ai letali draghi di Komodo, si dice che siano spietati assassini! O_O
Che temerario a immergerti col buio! Ti ci vedrei in Sudafrica a fare l’esperienza della gabbia in profondità insieme al GWS! 😉
Buon fine settimana!
Creature spietate, ma avevano già mangiato quando siamo sbarcati sull’isola. I più riposavano all’ombra? in realtà avevo organizzato l’immersione per l’avvistamento degli squali quando sono andato in Sudafrica. Poi, un imprevisto ci ha fatto saltare l’escursione ? Buon we a te Orsa ?
Prima o poi dovrò decidermi a prendere questo benedetto brevetto sub, altrimenti vedi poi cosa si perde?! Che esperienza meravigliosa Falupe! Nuotare in mezzo a tutti quei colori… Ah, quanta bellezza!!
Alessia, prossimo autunno si inizia il primo corso sub. A febbraio il secondo e a giugno sei pronta per scoprire i fondali che ci circondano. Peccato che il Diving dove collaboravo ha chiuso i battenti; altrimenti ti portavo io sott’acqua ?
Io non sono per nulla brava in mare. Galleggio e nuoto ma solo per sopravvivenza, già andare sott’acqua non mi riesce. Però ammirare tutte queste meraviglie deve essere stato stupendo. Certo se la guida avesse detto a me delle forti correnti o se avessi visto uno squalo così vicino io sarei rimasta di sasso. Hai avuto davvero coraggio!
Non servono grandi capacità per andare sott’acqua. Preparazione si! È uno sport accessibile a tutti, grandi e piccoli. Quando sono laggiù non mi viene paura, anzi mi rilassa molto e sono rapito dalle belle che si incontrano. Simona, devi provare questa esperienza ?
Wow, ci vuol coraggio per osservare gli squali così da vicino, chissà che sensazione straordinaria! Bellissimi tra l’altro i bungalow.
Anna, ti sembro uno coraggioso? ? Questi squali sono tranquilli soprattutto quando c’è una forte corrente. Il pesce è abbondante e non pensano ai sub. Ai loro occhi sembriamo grandi e troppo rumorosi ?