Ai fondatori degli antichi borghi dell’Aspromonte la posizione individuata dovette sembrare perfetta. Una posizione strategica in grado di proteggere i suoi abitanti dai pericoli dell’epoca. Poi, eventi catastrofici ne cambiarono drasticamente la sorte trasformandoli in paesi fantasma, paesi dal fascino particolare.
Paesi fantasma – Africo Vecchio
Raggiungere l’antico borgo di Africo Vecchio non è impresa semplice. Ma non per un mezzo che ha fatto la storia dell’automobilismo italiano.
Con un’autovettura che porta il nome del simpatico animaletto simbolo del WWF, in versione 4×4, percorriamo le strade impervie del Parco Nazionale dell’Aspromonte. Strade dissestate e antiche mulattiere sterrate che ci conducono in un posto fiabesco.
Il Borgo fantasma è completamente immerso nella natura. Il silenzio domina l’intera vallata rotto solo dal canto delle cicale e dallo scampanellio di animali al pascolo.
Il primo edificio nel quale ci imbattiamo è la scuola elementare. Sopra l’ingresso si conserva ancora la scritta “Scuole Elementari”. Una grande costruzione priva del tetto lascia immaginare la presenza dei tanti bambini intenti ad apprendere nozioni di matematica e storia seduti tra rudimentali banchi. La meridiana incisa sulla parete esterna, priva dello gnomone, non misura più il tempo; sembra essersi fermata nel preciso momento dell’abbandono, come si fermano le lancette di un orologio rotto a causa di un impatto.
Proseguendo il sentiero raggiungiamo la parte principale del Borgo fantasma di Africo Vecchio. Le vecchie case sono avvolte dalla vegetazione. Gli arbusti di mora sembrano sorreggere le antiche mura fatte di sassi.
Scheletri di case che fungono oggi da riparo per capre e mucche al pascolo. Pietre abbandonate ovunque. Portoni ancora socchiusi che sembrano custodire gelosamente i ricordi del passato. Il tempo sembra essersi fermato ai tragici eventi.
A dominare l’antica piazza è ancora la Chiesa di San Salvatore. Un tempo era luogo di incontro, di celebrazioni. Immagino i bambini scorrazzare tra le panche di questa chiesa sotto gli occhi ammonitori del parroco. E chicchi di riso lanciati in aria per festeggiare due novelli sposi. Momenti di vita semplici come semplici dovevano essere gli abitanti di questo luogo.

Paesi fantasma – Casalinuovo
Sul versante opposto della montagna sorge il Borgo fantasma di Casalinuovo, o meglio ciò che ne resta.
A Casalinuovo o Casalnuovo vive ancora qualche pastore. Il centro è meglio conservato rispetto ad Africo Vecchio.
Anche in questo Borgo fantasma la chiesa parrocchiale, edificata nel 1629 e intitolata al SS. Salvatore, conquista la scena. Si mostra accogliente anche nella sua mutilazione.
Ma un’altra immagine attrae la mia attenzione. È quella di una vecchia Fiat 600 completamente avvolta dai rovi. Sembra esser stata dimenticata là, tra le rovine di questo borgo.

Gli eventi storici
Ma cosa determinò l’abbandono di questi paesi fantasma?
Nei giorni dal 15 al 18 ottobre del 1951 questo territorio della Calabria fu interessato da un’eccezionale ondata di maltempo caratterizzata da diffuse e copiose precipitazioni di straordinaria intensità tali da causare frane e smottamenti.
Acqua e fango trascinarono via tutto ciò che incontrarono davanti al proprio cammino. Animali, abitazioni e vegetazione furono spazzati via lasciando dietro sé distruzione e sgomento.
Gli eventi catastrofici fecero registrare la scomparsa di sei persone a Casalinuovo e tre ad Africo Vecchio. Ancora più drammatica fu la distruzione delle zone agricole.
Gli abitanti dei due centri semidistrutti furono evacuati e dopo sistemazioni di fortuna nella vicina Bova Superiore, furono trasferiti in un nuovo centro sorto lungo la costa del Mar Jonio che prende il nome di Africo Nuovo.

18 Comments
Hai mai visto il programma Ghost Town e spesso dato du Rai5? Io l’ho sempre adorato perché Sandro Giordano andava in giro per l’Italia a scoprire le città dimenticate e raccontando le loro storie.
M’attirano i borghi che hai descritto perché ho origini calabresi e ogni storia che riguarda la Calabria m’intriga: purtroppo non la conosco quanto vorrei.
Beh, che ti sia venuta in mente la trasmissione del noto attore-fotografo leggendo un mio post mi rende felice ? Io sono calabrese di adozione; frequento quei luoghi da oltre venti anni, ma ti assicuro che ci sono ancora zone per me inesplorate. Questi Borghi sono conosciuti dalla gente del posto e sono difficili da raggiungere in auto. Un vero peccato
Che bell’articolo! Grazie
Ti ringrazio Luisa.
🙂
La prima foto è spettacolare con gli edifici che spuntano dalla vegetazione (vegetazione che jungleggia quasi)! Anche a me piacerebbe mettere in pratica maggiormente questo mio lato da urban explorer: anche dalle nostre parti ci sono un sacco di paesini abbandonati post terremoto tutti da scoprire e instagrammare 😉
Bel reportage, buona domenica!
Africo Vecchio. Suggestivo il borgo e affascinante il percorso per raggiungerlo. Sembra di essere in un’altra epoca. Grazie Orsa ????
Il fascino dei paesi abbandonati…che sanno ancora raccontare la loro storia…bel post, ciauuu
È una passione che mi sta montando ultimamente ???? Grazie Viki.
visitato vagli?
Si molti anni fa. Un vero spettacolo. Prima o poi voglio visitare Toiano
questo è davvero fantasmatico, guarda il cimitero
https://img00.deviantart.net/4a34/i/2013/283/0/b/cemetery_toiano__tuscany__italy__by_felinia88-d6py4iz.jpg
Si, si ho visto alcune foto su internet. Se riesco a venire su per il Tuscany Regional Rally ci faccio un salto ❤️
merita davvero, ciauuuu
Che storie incredibili! Queste cose sembrano possa esistere solo nelle zone sperdute del Far West e invece sono a pochi chilometri da noi. Se capito nei paraggi conto assolutamente di andarci!
… e non sono nemmeno casi sporadici. Altri Borghi interessanti ho scoperto nelle vicinanze; alcuni recuperati per visitatori in cerca di destinazioni alternative.
Descrizione affascinante!!! Una visione dei luoghi accattivante, anche per la storia. Complimenti
Grazie Lucia, contento che ti sia piaciuto.