Messico. In occasione di un viaggio, la circostanza che non ti venga consegnato il tuo bagaglio al seguito è un’esperienza molto utile che auguro accada ad ogni viaggiatore. Non fraintendermi, non voglio portare sfortuna a chi mi onora con la lettura di questo racconto!
Mi spiego meglio. Quando una compagnia aerea non ti consegna il bagaglio, dopo un primo momento di inevitabile arrabbiatura (qualcosa di più di un’arrabbiatura!), ti accorgi, giorno dopo giorno, che quello che hai accatastato nella valigia è superfluo. Per di più puoi girare il mondo con un paio di jeans, una maglietta e lo spazzolino da denti.
Con questa premessa ha inizio il viaggio in Messico. Una terra di contrasti tra l’anima spagnola e il cuore indio. Un Paese vasto e affascinante in cui piramidi svettano tra la rigogliosa vegetazione capace di inghiottire villaggi interi, acque cristalline che bagnano spiagge di un bianco candido, paesaggi dai colori accesi, ma anche prelibata cucina capace di deliziare il palato. Questo è il Messico!
Un viaggio di tre settimane attraversando molti Stati federati del Messico, in compagnia della mia dolce metà e di due nostri amici.
Città del Messico – Mexico City
Cominciamo la conoscenza di questo Paese da Città del Messico, la capitale. Il cuore della città è Plaza de la Constitución, la piazza principale (Zócalo), ove sorgono:
- il Palacio Nazional – Palazzo Presidenziale famoso anche per gli affreschi di Diego Rivera che narrano la storia del Messico;
- la Catedral Metropolitana di Santa Maria Assunta;
- il Templo Mayor, testimonianza dell’antica capitale dell’impero Atzeca, Tenochtitlán.
Visitiamo quindi il Museo di antropologia, che ospita la più grande collezione al mondo di oggetti e tesori archeologici preispanici.
Incantevole ho trovato il Museo Frida Kahlo, Casa Azul, la casa dalle pareti blu dove Frida nacque e visse assieme al marito Diego Rivera. La visita rappresenta soprattutto un viaggio nella vita dell’artista; le opere esposte ma anche gli oggetti dell’artista stesso che si possono ammirare, aiutano a comprendere il complesso personaggio cui è stata.
Raggiungiamo la Basilica di Nostra Signora di Guadalupe, dedicata alla Vergine Maria. Si tratta dell’edificio di culto più visitato al mondo, secondo solo alla Basilica di San Pietro. È costituito da due edifici: la Basilica Vecchia e la Basilica Nuova, costruita a causa del costante sprofondamento dell’edificio storico, edificato su un terreno argilloso. Gli effetti di questo lento movimento, sono ben visibili sulla struttura.
La Basilica Nuova rappresenta la principale attrattiva per i fedeli. Al suo interno è esposta l’immagine della Vergine di Guadalupe, precedentemente conservata nell’edificio antico. La struttura, a forma circolare, consente di ammirare la sacra immagine da ogni punto.
Il fascino delle civiltà perdute del Messico
Visitando i siti archeologici prendiamo coscienza della grandezza delle civiltà precolombiane capaci di costruire piramidi maestose con la sola forza umana. Profondi conoscitrici della scienza astronomica, con l’osservazione e lo studio del moto dei corpi celesti sono stati capaci di orientare le strutture architettoniche lungo le direzioni degli astri per creare ottimi punti di osservazione, giochi di luci e ombre.
Il primo sito che visitiamo è Teotihuacàn, la Città degli Dei, non distante da Mexico City. L’emozione è forte; il nostro viaggio tra le civiltà perdute è iniziato. Ci arrampichiamo prima sulla Piramide della Luna e dopo, non appagati, sulla più imponente Piramide del Sole. I nostri occhi brillano per il panorama osservato. Ai nostri piedi l’intero sito archeologico; nel mezzo, la Calzada de los Muertos (il Viale dei Morti).
Lungo il nostro cammino abbiamo visitato molti altri siti, salendo su ciascuna piramide incontrata, destando stupore nella guida che ci ha accompagnato per l’insaziabile sete di sapere palesato.
I siti archeologici visitati
Mete irrinunciabili del tour si rivelano quindi:
- Monte Albán nello stato di Oaxaca, le cui rovine dominano la vallata circostante;
- Palenque nel Chiapas, con il Tempio delle Iscrizioni e il Gran Palazzo immersi nella foresta;
- Chichen Itzà nello Yucatan, con la sua icona, la Piramide di Kukulkan conosciuta anche come “El Castillo”;
- Uxmal (Yucatan), con la Piramide dell’Indovino, una costruzione dalla forma ovale unica nel suo genere, e il Quadrangolo delle Monache;
- Tulum (Yucatan), le cui rovine sovrastano una bella spiaggia lambita da acque cristalline;
- Cobà (Yucatan), con la Piramide di Nohoch Mul circondata da una vegetazione rigogliosa.
Meravigliosi si presentano i siti archeologici poco esplorati, lontano dalle rotte tradizionali del turismo di massa che apprezziamo ancora di più:
- Calakmul, Chicanna, Edzná, Hormiguero, Balamku e Becan nello stato di Campeche;
- Xpujil-Xpuhil, Kabah, Kohunlich, Cunduacan nello Yucatan.
Le città
La ricchezza culturale del Messico è rappresentata anche dalle città. Ripercorriamo le strade e i vicoli ricchi di storia e bellezze architettoniche, dove il tempo sembra essersi fermato.
- Puebla, con la Cattedrale dalle cupole rivestite di maioliche;
- Cuernavaca, dal clima mite per la vicinanza alle montagne della Sierra de Chichinautzin;
- Merida e Oxaca, musei coloniali a cielo aperto;
- San Cristobal de Las Casas, dove la visita al mercato ci ha catapultati in un’altra dimensione con donne che vendono galline appese per le zampe, bancarelle che offrono ottime formiche e cavallette essiccate, spezie colorate e profumatissime.
Piacevolissimo è stato poi l’incontro con la cantante Ana Lila Downs Sánchez, più conosciuta come Lila Downs (http://www.liladowns.com). Stiamo pranzando a El Asador Vasco, un locale che affaccia nello Zocalo di Oxaca, quando la guida ci fa notare l’artista, ascoltata sul nostro veicolo durante gli spostamenti. Lila interpretata nei propri brani la musica tradizionale del Centroamerica. Ovviamente autografi e foto sono obbligatori.
Messico autentico
Incontriamo villaggi che conservano ancora intatto lo spirito dei conquistadores spagnoli; costumi, strade e case dai colori pastello sono la testimonianza della fusione delle culture pagana e cristiana riscontrabile in maniera inequivocabile nelle chiese, in particolar modo a San Juan Chamula nella chiesa dedicata a San Juan Bautista.
Entrati nella chiesa mi colpisce il pavimento, cosparso di aghi di pino, candele e bottigliette di vetro di Coca-Cola utilizzate per i riti magici; inoltre alle pareti, molte statue di santi cristiani incarnano, per la popolazione indigena, divinità pagane.
È questo il Messico più autentico dove sopravvivono tradizioni millenarie, eredità delle civiltà perdute.
Parchi e riserve del Messico
Indimenticabile è stata la visita alle Cascate di Agua Azul; moltissime cascate precipitano in specchi d’acqua di colore turchese nel mezzo di una fitta giungla. L’unico rammarico: la pioggia che non ci ha consentito di tuffarci nelle acque invitanti.
Percorriamo il Canyon del Sumidero a bordo di una lancia a motore, gustandoci lo spettacolo offerto dalla natura; una fenditura tra le montagne lungo il corso del rio Grijlva dove ammiriamo numerose specie di uccelli, coccodrilli e impressionanti formazioni geologiche; tra tutte, la cascata a forma di albero di Natale.
Un tuffo nel Mar dei Caraibi e l’immersione nel cenotes
Terminiamo il nostro viaggio a Playa del Carmen, una delle località più glamour dei Caraibi messicani. Dopo un paio di giorni di relax sulla spiaggia di un bianco accecante, decidiamo di visitare questo Paese sotto altre prospettive.
Ci concediamo infatti qualche immersione sulla barriera corallina alla scoperta dei pesci tropicali, coralli e nudibranchi. Emozionante è stato l’avvistamento delle tartarughe marine, per la prima volta incontrate durante le mie immersioni.
Spettacolare è stata infine l’immersione nel cenotes Dos Ojos, un vero fiume sotterraneo nel quale siamo scesi da una grotta. Lo scenario toglie il respiro. L’acqua è talmente trasparente che sembra che non ci sia affatto; per di più nuotiamo tra stalattiti, stalagmiti e piccoli gamberetti. Un’esperienza unica.
l nostro viaggio si conclude con un altro contrattempo. Un guasto al radar di Città del Messico paralizza il traffico aereo e ci costringe a pernottare in aeroporto, comodamente sdraiati sul pavimento, rimandando di un giorno il rientro.
Ah dimenticavo. Le valigie sono state nolo solo all’andata, ma anche al ritorno! Anche questo è viaggiare.
7 Comments
Ottimo e utile articolo a tre giorni dalla partenza. Noi faremo solo la penisola del sud, Yucatan,Campeche,Quintana roo con una puntata a Palenque. Il conto alla rovescia è iniziato 🙂
Fantastico! In bocca al lupo per la tua avventura 🙂
Mi è piaciuto e concordo pienamente sul concetto di superfluo, e su come effettivamente tale imprevisto puo donare un nuovo punto di vista.
Il Messico è nella mia lista delle “prossime mete” già da un po’, e ogni volta che leggo un post a riguardo già mi vengono i brividi! E quoto la premessa sul superfluo, ogni viaggio cerco sempre di alleggerire il mio bagaglio di ciò che non ho usato in quello precedente…e anno dopo anno parto sempre più comoda!
Devi assolutamente andarci, magari anche più di una volta. Relativamente alle valigie, oggi viaggio solo con uno bagaglio a mano 🙂 (eccezione fatta per i viaggi sub che solo un borsone è dedicato all’attrezzatura)
Hai perfettamente ragione, Falupe, è quando ti viene a mancare la comodità del tuo bagaglio che ti rendi conto di quanto poco abbiamo realmente bisogno. A me è successo a Mauritius, bagaglio perso all’andata e al ritorno e me la sono goduta comunque con un costume e un pareo? Io il Messico non lo conosco per niente, ma questo itinerario mi piace da matti e penso che già solo fare un bagno (figuriamoci una immersione!) in un cenote valga il viaggio?Ciao, buona settimana!!
Dopo questo viaggio mi porto solo un bagaglio a mano, serve molto poco quando si è fuori casa. Il Messico lo consiglio caldamente. Un viaggio dalle molte attrazioni. Grazie, buon inizio anche a te ?