Chi mi conosce sa che amo le sfide (meglio definirle pazzie) e questa è una delle più significative che abbia mai affrontato (a parte l’aver trasformato la mia moto in sidecar per scorrazzare con la mia povera Luna): ho scritto un libro, il mio primo libro (e spero non l’ultimo).
Tutto è iniziato la scorsa estate, ovviamente in quel di Calabria. In realtà, il materiale l’ho raccolto nel corso degli anni che ho trascorso in questo territorio. Ma l’ultimo periodo, grazie a nuove scoperte, si è rivelato propizio consentendomi di concretizzare il progetto.
Scrivere un libro è sempre stato il sogno di una vita. Figuriamoci scrivere un libro su una delle mie destinazioni del cuore. Sulla Regione che mi ha adottato e che mi sta molto a cuore.
Al titolo del libro ho pensato poco. Mi è stato facile trovare un titolo espressivo e accattivante per una raccolta di appunti di viaggio. Mi è venuta subito in mente la domanda che mi è stata posta appena sono stato accolto in Calabria molti anni fa: «Ti piace la nostra Calabria?».
Una domanda strana in quanto formulata appena sbarcato in quel paesino che sarebbe stato la meta di ogni estate per i successivi anni. Il piccolo borgo marinaro di Bianco, in provincia di Reggio di Calabria, luogo di origine della mia dolce metà.
Ho scritto un libro: Ti piace la nostra Calabria? Appunti di un viaggiatore
“Ti piace la nostra Calabria? Appunti di un viaggiatore” è un diario di viaggio (il mio) nel quale descrivo con appassionata dedizione una terra incastonata tra due mari cristallini, ricca di bellezze naturalistiche, di storia, di fede, di arte e di cultura.
La Calabria che incontrerai tra le pagine del libro che ho scritto non è quella che sfoglieresti su una semplice guida turistica. Una Calabria osservata e narrata attraverso gli occhi di un innamorato. Un innamorato che ne ha percorso vicoli e sentieri restando in ascolto dei suoi segreti e della sua storia millenaria. Ne ho scoperto così la ricchezza architettonica e le importanti aree archeologiche, cogliendone fragranza e sapore, apprezzando in ogni sua porzione il valore paesaggistico.
Come Edward Lear nel suo “Diario di un viaggio a piedi”, cerco di restituire con stupore ed emozione ciò che questa terra mi ha regalato, raccogliendo le tracce di quel che emerge dal passato e vuole raccontarsi, unendo tradizione popolare, spiritualità e devozione.
Storie e leggende popolari
Dalla memoria di luoghi e genti segnati dal dolore e dalla grazia emergono storie indimenticate e cariche di mistero. Mi riferisco a quella di Brunello il Liberatore, di San Francesco di Paola con le sue incredibili testimonianze di fede, dei marinai di Pizzo Calabro. Ma anche quella della statua lignea del Santuario di Santa Maria dell’Isola a Tropea o delle Sirene Dormienti, l’opera scultorea del talentuoso bracciante agricolo Vincenzo. E la leggenda del quadro della Madonna, trafugato dai saraceni e riportato dalle correnti sulla spiaggia di Bianco, gli asceteri della Valle delle Grandi Pietre. Ma queste sono solo alcune delle storie che racconto nel libro che ho scritto.
L’arte in Calabria
Nel libro che ho scritto particolare attenzione la dedico all’arte. I murales di Santa Maria del Cedro che rappresentano un punto di congiunzione tra il borgo calabro e l’ebraismo. Ma anche il M.A.B. Museo all’Aperto di Corso Mazzini a Cosenza, con le sculture bronzee che rievocano il mito greco. Come non citare poi le opere di street art realizzate tra i vicoli di Sant’Agata del Bianco o di Diamante. E ancora, le sculture di Rabarama e Tresoldi sul Lungomare Falcomatà o il MuSaBa Parco Museo Laboratorio Santa Barbara di Nik Spatari e Hiske Maas. Si, ci sono anche i bronzi di Riace.
Paesi fantasmi
Numerose sono infine le visite ai “paesi fantasma”, abbandonati in seguito a terremoti, alluvioni e frane che hanno colpito il territorio. Nel libro che ho scritto troverai Cirella Vecchia sulla Riviera dei Cedri, la suggestiva Pentedattilo, da cui è possibile ammirare la costa siciliana e l’Etna. Roghudi Vecchio, sulla fiumara Amendolea, che custodisce ancora le tracce lasciate del suo ultimo abitante Leo. E poi Brancaleone Vetus, Ferruzzano Superiore, Africo Vecchio e Casalinuovo, dove la vita sembra essersi fermata.
Ho scritto un libro: Ti piace la nostra Calabria? Appunti di un viaggiatore
Ti troverai così di fronte a un viaggio in luoghi fisici, ma soprattutto dell’anima. A un cammino che si trasforma in vita e diviene maturo attraverso l’incontro che dona sempre nuova conoscenza. Un percorso inesauribile e in continuo mutamento, che sarai invitato a intraprendere. Spero che possa incontrare il tuo gradimento.
Il libro che ho scritto l’ho dedicato a Lucia, la mia dolce metà che mi ha fatto scoprire la Calabria e alle splendide persone che ho conosciuto in questa Terra. Ma lo dedico anche a chi ha creduto in me e a chi mi sostiene. E poi, lo dedico a me stesso nella speranza che contribuisca a far accrescere la mia autostima.
Il libro che ho scritto “Ti piace la nostra Calabria? Appunti di un viaggiatore“, edito da Youcanprint. È disponibile sia in formato ebook che cartaceo. Puoi trovarlo nelle librerie e nei principali digital store quali ad esempio: Amazon – IBS.it – Mondadori Store – La Feltrinelli – Libreria Rizzoli – Libreriauniversitaria.it – Rakuten Kobo – Google Play.
4 Comments
L’ho preso i primi giorni di dicembre ma ancora devo attaccare la lettura… attualmente sono sotto le onde insieme al sottomarino Velella, cercalo online potresti metterlo nella lista delle tue immersioni. Purtroppo non è un comune relitto, ma una tomba d’acciaio, al suo interno ci sono ancora i corpi dei Caduti morti praticamente ad armistizio fatto 🙁 Ma veniamo alle cose belle Fausto, ti rinnovo le mie congratulazioni, mi piace come hai organizzato gli argomenti, c’è tutto quello che serve sia per chi già la conosce sia per chi si approccia a visitare la Calabrisella per la prima volta. Devi tanto a questa regione, ma diciamo che con questa opera prima ti sei sdebitato! 😉 Un grande in bocca al lupo (della Sila) e un saluto all’ispiratrice del libro! 😀
Grazie Daniela per il sostegno che mi dai e che mi hai dato anche in questa occasione; spero di non deluderti e che ti possa tornare utile per una gita calabra. Ho visto in rete le immagini del relitto: spettacolari e impressionanti anche per la triste storia legata al sommergibile. Il luogo dove riposa il sommergibile è per me inarrivabile, 140 metri di profondità sono tantissimi. Sono curioso da quello che stai combinando. Grazie ancora; porterò i saluti alla mia musa 😀
Azz non sapevo che 140 metri fossero un limite così inarrivabile, non conosco (ma mi piacerebbe) il mondo della subacquea! In realtà non sto combinando nulla, mi sto documentando su questa storia leggendo articoli, saggi e pubblicazioni. Mi piacerebbe scriverci un pezzo magari corredato da foto fatte sul posto. Sai, ogni anno si tiene una commemorazione in memoria dell’equipaggio, è l’unica cosa che le associazioni sono riuscite a strappare alla Marina… Marina che non intende recuperare corpi e relitto 🙁 Come puoi deludermi? Sono mezza calabra anche io, non può che farmi piacere leggere una Calabria vista dagli occhi di un blogger e amico di vecchia data! 😉
Una profondità irraggiungibile con le immersioni ricreative (prof. Max 40 metri con specifico brevetto). Per queste servono preparazione e attrezzatura idonea. Non vedo l’ora di leggerti