Il Parco Archeologico di Carsulae è sicuramente un luogo molto suggestivo. Sorge tra le colline intorno a San Gemini, in Umbria. Si tratta di un insediamento di età romana nato ai lati della Via Flaminia, l’antica via consolare che collega Roma alla costa adriatica. L’ambientazione, particolarmente gradevole, consente di assaporare un felice connubio tra storia e natura.
Il sito di Carsulae, anche se inghiottito dalla vegetazione e dal terreno accumulatosi nel corso dei secoli, non è mai scomparso del tutto. Ciò, grazie ad alcuni maestosi edifici che sembrano spuntare dal suolo.
Il parco non è molto esteso, ma la visita è di sicuro interesse ed il sito merita di essere conosciuto.

Visita al Parco Archeologico di Carsulae
Inizio la visita del Parco Archeologico di Carsulae dal versante nord. Qui l’imponente Arco di San Damiano costituisce l’ingresso più monumentale alla città, l’ingresso principale. Ciò, per condividere la stessa visione delle persone del passato quando raggiungevano questo luogo e riviverne lo splendore.
Davanti ai loro occhi, davanti ai miei occhi, si palesa una gigantesca porta. Sicuramente era visibile da una grande distanza a chi percorreva la Via Flaminia. Tanto maestosa quanto povera nella realizzazione. Ma, verosimilmente, in passato doveva apparire più ricca ed elegante stante la presenza di fori per l’inserimento dei perni di fissaggio di un probabile rivestimento in marmo. La sua funzione era quella di porta simbolica. Il limite che divideva l’area urbana di Carsulae da quella esterna e dalla necropoli.
Ed è proprio nell’area cimiteriale che mi soffermo per ammirare due splendidi monumenti funerari: il Mausoleo e la Tomba a torre. Quest’ultima completamente ricostruita al termine degli scavi archeologici. Interessante anche la Tomba della fanciulla, un sarcofago in pietra calcare. Al suo interno è stato rinvenuto lo scheletro di una fanciulla di circa 10 anni. Sicuramente apparteneva ad una famiglia di alto rango, atteso il corredo rinvenuto connotato da oggetti di pregio.
Visita al Parco Archeologico
Varcato il monumentale arco, proseguo lungo la splendida Via Flaminia che conserva l’originaria pavimentazione. Mi imbatto nel foro di Carsulae, la principale piazza della città antica. Qui rinvengo i resti dei due templi ed uno splendido arco. Nei pressi del Forum alcune strutture a volta costituiscono le Tabernaee, ambienti ad uso commerciale.
Sul lato opposto ci sono i resti di edifici commerciali ed abitativi. Più oltre, la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano testimonia la diffusione del cristianesimo nella zona. È stata edificata in epoca medievale su un preesistente edificio romano. Al suo interno, sono ben visibili i resti di alcuni affreschi.
Più avanti, la Via Flaminia è completamente celata dalla vegetazione. Gli scavi hanno riportato alla luce solo una piccola parte dell’antica città romana.
Concludiamo la visita del Parco di Carsulae raggiungendo gli edifici di spettacolo. Sorgono nella zona orientale della città romana. L’Anfiteatro è realizzato in una depressione del terreno. Guardandolo, è facile portare la mente ai giochi a base di sangue e violenza che si svolgevano al suo interno. Combattimenti tra gladiatori, animali feroci, spettatori inneggianti sugli spalti. Accanto all’Anfiteatro, è collocato il Teatro di cui rimane una grande testimonianza.
Cosa abbinare alla visita del Parco Archeologico di Carsulae
Alla visita di Carsulae può essere abbinata la scoperta dei dintorni. Sono presenti interessanti attrazioni quali, per esempio, il borgo di San Gemini, noto per le sue terme e per l’omonima fonte d’acqua, le Cascate delle Marmore e, ovviamente, Terni.
Due le attrattive del capoluogo che mi hanno particolarmente colpito. La Basilica di San Valentino e un dipinto murario realizzato nella Cattedrale di Santa Maria Assunta, Duomo di Terni.
La Basilica di San Valentino sorge poco fuori il centro storico di Terni. Rappresenta la prima chiesa dedicata al culto del famoso Santo. Non va dimenticato che è proprio Terni a dare i natali a San Valentino. Il Santo si guadagna l’appellativo di protettore degli innamorati solo dopo la sua morte violenta per volontà dell’imperatore Aureliano. Ciò, quando la Chiesa cristianizzò il rito pagano della festa della fertilità, i Lupercalia, attribuendo al martire la capacità di proteggere i fidanzati e gli innamorati. Ma la notorietà internazionale di San Valentino si deve ad una leggenda. Secondo un racconto fantasioso l’uomo di chiesa era solito donare alle giovani coppie un fiore del proprio giardino per augurare loro un futuro felice.
Il Duomo di Terni ospita “La mistica rete”. Si tratta di un’opera dell’artista argentino di origine italiana, Ricardo Cinalli. L’opera rappresenta la rete che Gesù lancia continuamente a chi sceglie di salire nel cielo della salvezza. In basso donne e uomini rappresentati nella propria solitudine che fuoriescono dalle buche blu. Sullo sfondo i grattacieli delle nostre megalopoli circondate dalle baraccopoli. Qui vivono gli emarginati della società. Completano l’opera i due angeli ai lati che aprono la scena annunciando il messaggio divino. Una visione della religione in chiave contemporanea con figure che richiamano le grandi opere di Michelangelo.
5 Comments
Beautiful Archaeological park excellent photos thanks for sharing 😊💕
Thanks to you for visiting this blog 😊
It’s my pleasure 🙂🙂 stay blessed 🤗🥰❤️
È nei siti archeologici che resto sempre senza parole. Si calpesta la storia di millenni precedenti
Questo è molto particolare; consiglio assolutamente la visita. Tanto lavoro c’è ancora da fare per portare alla luce altre testimonianze, ma già così è uno spettacolo