Anakao è situato a quaranta chilometri a sud di Tuléar, la principale città del Madagascar sudoccidentale. E’ un piccolo villaggio di pescatori dove il ritmo delle giornate è scandito dal rumore delle piroghe che solcano le acque del mare della Baia di Andavoke.
Piroghe dai colori accesi appartenenti agli abili pescatori della tribù Vezo, l’etnia dominante della regione.
Anakao, il villaggio dei pescatori
Raggiungiamo Anakao con una barca a motore. D’altra parte, non esiste una strada che collega il piccolo villaggio a Tuléar.
Ad accoglierci una spiaggia bianchissima dalla sabbia soffice completamente deserta e un’acqua cristallina color turchese. Siamo ancora una volta difronte ad un altro Paradiso del Madagascar.
Si avvicina subito una donna col viso coperto da una pasta di corallo, usata per proteggersi dai raggi solari molto forti da queste parti. Ci invita a seguirla nella sua boutique di oggetti d’artigianato. La ringraziamo e le spieghiamo che abbiamo bisogno di rosolare al sole per qualche ora.
Più lontano, pescatori sistemano le reti e le piroghe per la battuta di pesca del giorno seguente.
Bambini che giocano con modellini di piroghe costruite artigianalmente con legnetti e un pezzo di plastica a far da vela. Vanno fortissimo spinte dal vento. Infatti, in poco tempo i bambini raggiungo l’estremità opposta della baia per inseguire le loro imbarcazioni giocattolo.
La barriera corallina dista pochi metri dalla costa. Il proprietario dell’Anakao Ocean Lodge, il resort dove alloggiamo, ci invita a visitarla in immersione e naturalmente si offre di accompagnarci. Ma la frase con la quale ci accoglie non lascia scampo alla sfiga, anche se pronunciata senza malignità. “Sono tre anni che qui non piove; la natura ha bisogno di acqua“.
Appunto la natura, noi no! Come conseguenza dell’infausto presagio, sono rimasto un giorno intero a leggere… non ho mai letto così tanto in vita mia. Ma il resort a Anakao è molto bello e accogliente e ciò ci aiuta comunque a trascorre una bella giornata.
L’escursione in Quad
Il giorno seguente con un sole che spacca le pietre e tanta voglia di stare lontano dal proprietario dell’Anakao Ocean Lodge, decidiamo di fare un’escursione in quad per perlustrare meglio la zona.
Lasciata la costa, seguendo un’accidentata pista sabbiosa, raggiungiamo un villaggio fatto di capanne di legno e paglia. Gli abitanti vivono di pastorizia. Nel villaggio infatti si aggirano tranquille mandrie di zebù, capre e montoni.
Ci dirigiamo verso un pozzo costruito dai francesi. La situazione è desolante. Gli animali si abbeverano nei pressi del pozzo ed inquinano inesorabilmente l’unica fonte a disposizione del villaggio. Ignari, gli abitanti continuano a prelevare l’acqua caricandola su un carro trainato dai buoi. Scene di altri tempi qui ad Anakao. Qui il tempo sembra essersi fermato.
Infine raggiungiamo un villaggio sul mare. Ad accoglierci bambini festosi desiderosi di farsi fotografare. Sorridono infatti alla visione delle loro immagini proiettate dallo schermo della macchina fotografica.
In un angolo alcune donne fanno il bagno dopo essersi procurate un po’ d’acqua trasportata con secchi colorati sulla testa; mentre l’angolo opposto è riservato agli uomini che si lavano nello stesso modo. Questa è normalità in Madagascar.
Ci sediamo su una duna di sabbia e ci gustiamo ancora una volta un tramonto che ci regala questa vacanza ad Anakao.
4 Comments
hahahah davvero dopo tre anni che non pioveva il meteo si è scatenato quando c’eri tu? 😛 Comunque spettacolari i tramonti e i volti dei bambini! Stai pericolosamente facendo concorrenza ai fotografi del National Geographic eh! 😉
Viaggiatori bagnati viaggiatori fortunati! Dai ci poteva stare dopo due settimane di pieno sole. Cara Dany ti ringrazio per il complimento, sei troppo buona non diresti mai la verità ?
A parte la sfiga che porta in sè la frase :”Qui non piove mai” che è una promessa di pioggia imminente (è successo anche a me a Sharm el Sheikh durante un’escursione ???) credo che esperienze del genere siano indimenticabili…l’Africa poi è davvero magica…ricordo ancora i sorrisi dei bambini in Kenya quando scattavo delle foto…correvano subito da me per vederle e si facevano tante di quelle risate quando si rivedevano nelle immagini…
Diciamo che lo ha fatto a fin di bene; ci ha voluto far riposare dopo un tour abbastanza impegnativo 🙂 L’atteggiamento dei bambini è proprio quello che hai descritto. Piccoli e grandi quando si rivedono nello schermo impazziscono di gioia.